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In data 09/05/2021 06:17:01 a pubblicato
TopGan
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AUGURI a tutte le MAMME dal profondo del cuore
La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo.
La felicità di una madre è come un faro che illumina il futuro, ma si riflette anche sul passato e lo avvolge nella dolcezza dei ricordi.
La mamma non sa perché ama il figlio e il bambino non sa perché ama la mamma. Non sanno da dove viene l'amore che provano l'uno per l'altro. È l'amore di Dio che si manifesta in loro, e quando l'amore è puro e disinteressato ne riflette le qualità divine.
Dio non poteva essere ovunque, così ha creato le madri.
Non scorderò mai mia madre, perché fu lei a piantare e nutrire i primi semi del bene dentro di me.
Per la madre i figli sono ancore della vita.
Noi non veniamo dalle stelle o dai fiori, ma dal latte materno. Siamo sopravvissuti per l'umana compassione e per le cure di nostra madre. Questa è la nostra principale natura.
Una buona madre vale cento maestri.
La madre perdona sempre. È stata messa al mondo anche per questo.
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelle che ti ha insegnato tua madre da bambino.
Niente è sicuro in questo fetido letamaio di mondo, tranne l'amore di una madre.
Il cuore di una madre è un profondo abisso in fondo al quale troverai sempre il perdono.
Le braccia di una madre sono fatte di tenerezza e i bambini, tra esse, ci dormono profondamente.
Madre è il nome di Dio che i bambini hanno sulle labbra.
Tutto ciò che sono, o spero di essere, lo devo al mio angelo di madre.
La parola più bella sulle labbra del genere umano è 'Madre', e la più bella invocazione è 'Madre mia'. È la fonte dell'amore, della misericordia, della comprensione, del perdono. Ogni cosa in natura parla della madre.
La mia sola consolazione, quando salivo per coricarmi, era che la mamma venisse a darmi un bacio non appena fossi stato a letto.
Tutte le donne diventano come la loro madre. Questa è la loro tragedia. Gli uomini non diventano come la loro madre. Ed è questa è la loro tragedia.
Soltanto una madre sa che cosa vuol dire amare ed essere felice.
Le madri sono gli unici lavoratori che non hanno mai vacanze.
AUGURI MAMME
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In data 01/05/2021 17:45:01 a pubblicato
TopGan
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Italiani scoprono composto naturale che blocca il coronavirus nelle cellule impedendo la diffusione
Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani delle università Tor Vergata di Roma e Torino ha scoperto che l’indolo-3-carbinolo (I3C), un composto naturale derivato da piante come cavoli e broccoli, è in grado di bloccare il coronavirus SARS-CoV-2 nelle cellule umane impedendogli di uscire e diffondersi nel resto dell’organismo. I test, al momento condotti solo in vitro, gettano le basi per potenziali farmaci in grado di ostacolare la replicazione virale e la trasmissione della COVID-19.Un composto naturale prodotto dalle piante Crucifere (Brassicaceae) è in grado di "intrappolare" il coronavirus SARS-CoV-2 all'interno delle cellule, ostacolando la replicazione e impedendo la diffusione nel resto dell'organismo. In parole semplici, grazie a questo vero e proprio blocco – che colpisce gli enzimi responsabili della fuoriuscita virale, un meccanismo biologico chiamato "cell egression" – è possibile arrestare l'infezione e neutralizzare il patogeno. I risultati sono stati ottenuti in laboratorio su cellule coltivate in provetta (test in vitro), tuttavia, poiché il composto naturale coinvolto è sicuro e viene già utilizzato per il trattamento di altre condizioni mediche, come la papillomatosi respiratoria ricorrente, gli autori della scoperta sono fiduciosi sul fatto che possa passare rapidamente alla fase clinica per poterne dimostrare le spiccate capacità antivirali anche nell'uomo.
La sostanza in grado di bloccare il coronavirus nelle cellule è l'indolo-3-carbinolo (I3C), che deriva dalla degradazione di composti glucosidici presenti nella maggior parte delle piante Crucifere, come cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e simili. A scoprire le sue proprietà contro il patogeno pandemico è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani dell'Università di Tor Vergata, dell'Università di Torino e dell'Università del Nevada (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Beth Israel Deaconess Cancer Center della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard; del Dipartimento di Epidemiologia e Ricerca Preclinica dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (INMI) di Roma; del Laboratorio di Genetica Medica dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; dell'Università di Boston e di numerosi altri istituti. Hanno partecipato all'indagine anche alcuni consorzi di ricerca, come il COVID Human Genetic Effort, il French COVID Cohort Study Group e il CoV-Contact Cohort.
Gli scienziati, coordinati dai professori Giuseppe Novelli del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell'ateneo romano e Pier Paolo Pandolfi del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute dell'ateneo di Torino (oltre che docente in due istituti americani), sono giunti alle loro conclusioni dopo aver scoperto la classe di enzimi umani che il coronavirus SARS-CoV-2 sfrutta per uscire dalle cellule infettate e diffondersi nel resto dell'organismo, determinando la COVID-19 (la patologia). Si chiamano E3-ubiquitin ligasi (HECT-E3) e sono coinvolti nella fase di “cell egression” di virus a RNA come il mortale Ebola, “attraverso l'interazione diretta della sua proteina VP40”, si legge nell'abstract dello studio. Due di questi enzimi, chiamati NEDD4 e WWP1, interagiscono con la proteina S o Spike del coronavirus, e come specificato permettono la diffusione virale. Gli scienziati hanno scoperto che questi enzimi risultano essere sovraespressi nei pazienti colpiti dalla forma grave della COVID-19, così come in modelli murini (topi) geneticamente modificati e infettati dal SARS-CoV-2.
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In data 21/04/2017 18:39:40 a pubblicato
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Vendesi o Affittasi Appartamento in zona molto commerciale e ben servita ad Orbassano
In zona molto commerciale alloggio di 75 mq, composto da salone, due camere da letto, Cucina abitabile, bagno, due ripostigli, un balcone, un posto auto di proprietà, una cantina e due locali in comproprietà. Lo stabile possiede due ascensori e rampe per l'eliminazione di barriere architettoniche, un giardino molto grande tutto recintato con cancello motorizzato.
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In data 27/04/2021 07:55:16 a pubblicato
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Perché le cure a casa per il COVID non si applicano
Ora è chiaro: il nemico delle cure a casa è Speranza.
Nonostante il Senato abbia impegnato il Governo a rivedere i protocolli di cura domiciliare, il Ministero ricorre al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che lascia libertà di cura ai medici di non utilizzare il protocollo della vigile attesa. È ormai chiaro che Speranza avversa le terapie domiciliari. Infatti nel suo libro "fantasma" non c'è alcuna traccia di Covid at home, ma c'è molto dell'utopismo e del paternalismo della Sinistra green.Inutile giraci attorno: l’avversario numero uno delle cure domiciliari Covid ha un nome: si chiama Roberto Speranza e di mestiere fa il ministro della Salute. La decisione di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di marzo che confermava i medici che si oppongono al protocollo della vigile attesa con paracetamolo rappresenta non solo un'insensata opposizione del Ministero alla buona medicina, alla medicina coraggiosa che in questa pandemia ha sfidato gli scienziati da salotto per curare e non ricoverare la gente in ospedale. È anche la pietra tombale su ogni speranza che il governo guidato da Draghi potesse finalmente invertire la rotta nel considerare il Covid una malattia da curare e non un pretesto per chiuderci in casa spaventando e facendoci andare in ospedale quando la situazione ormai è compromessa.
Ora che la notizia del ricorso è stata resa pubblica non c’è bisogno di aggiungere molto e si deve concludere che il Covid non si vuole curare: non solo non si voleva curare ieri, ma non lo si vuole curare tempestivamente oggi che abbiamo sufficienti nozioni mediche per poterlo fare con successo.
Scrivendo questo giornale di cure domiciliari da ormai un anno, da molto prima che l’argomento diventasse di dominio pubblico, e avendo seguito tutti i passaggi e raccontato tutte le esperienze in campo (leggi QUI il dossier Covid at home), possiamo avere in mano sufficienti indizi per affermare che il fallimento delle terapie domiciliari Covid ha avuto nel Ministero della Salute il suo principale artefice.
Ed è stupefacente notare come, mentre ieri si è tenuta l’udienza in Consiglio di Stato in cui il governo conferma ancora una volta la volontà di insistere sulla vigile attesa, oggi il comitato dei medici che da mesi promuovono la revisione dei protocolli di cura domiciliare incontrerà Agenas. Comprensibile che l’avvocato dei medici, Erich Grimaldi, ieri si sia chiesto qual è il governo che deve considerare, quello che tratta con lui o quello che a lui si oppone?
Per la verità le avvisaglie di questa indisponibilità a considerare le cure domiciliari si erano avute un mese fa quando, alla revisione dei componenti del Cts, Speranza non aveva fatto inserire il professor Luigi Cavanna che delle cure domiciliari Covid (e dell’uso dell’idrossiclorochina) è il pioniere e il clinico più autorevole. Era parso fin da subito che non c’era alcuna volontà di affrontare finalmente il tema delle cure precoci.
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.