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In data 13/12/2017 20:32:30 a pubblicato
TopGan
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Di Battista, l’ultimo intervento e l’addio alla Camera: “Avete fallito in questi 5 anni”. Battibecco con Boldrini
“Questo molto probabilmente sarà il mio ultimo discorso in Parlamento in questa legislatura. Non capisco questi commenti, quasi con giubilo, anche perché vorrei ricordare che anche per molti di voi saranno gli ultimi giorni in Parlamento. E non per decisioni personali, ma per scelta del popolo italiano”. Esordisce così il deputato del M5s, Alessandro Di Battista, nel suo intervento in Aula sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in vista del Consiglio Ue. Il parlamentare pentastellato menziona la sua scelta di non ricandidarsi alle prossime elezioni e rifila scudisciate sparse ai suoi colleghi, dal Pd alla Lega, e allo stesso Gentiloni: “In questi cinque anni avete fallito, signor presidente del Consiglio. Avete provato a fare un lavoro molto, molto sporco: ostacolare un cambiamento e ostacolare quello che voi definite un populismo ma, in realtà, è soltanto voglia di cambiare le cose, anche perché in questo Paese ormai nulla è più populista che accusare di populismo coloro che vogliono cambiare le cose, coloro che si vogliono riprendere un po’ di sovranità, che vogliono garantire diritti a giovani, pensionati e risparmiatori. Questo è veramente populista, e avete fatto di tutto, signor Gentiloni, pur di ostacolare questo cambiamento. Io non me le dimentico certe cose e ho questa occasione di ricordarle”. Di Battista aggiunge: “Avete rivotato, per la seconda volta, lo stesso Presidente della Repubblica. Pensate a quelli che che i comunisti erano il peggior nemico al mondo e poi hanno rivotato un ex comunista come presidente della Repubblica. Questo esclusivamente per ostacolare il cambiamento e sancire un inciucio perenne e permanente che nelle vostre menti ci dovrebbe essere anche nella prossima legislatura. Successivamente” – continua – “avete visto che questo inciucio quantomeno dal punto di vista mediatico non funzionava, per cui avete mandato fuori uno e avete chiamato un presidente del Consiglio, Renzi, che provava a fare il grillino inseguendoci sui nostri temi, con il via ai vitalizi, il via alle auto blu e il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari. È andato in Europa, l’ex Presidente Renzi, dicendo: “Datemi qualche mancetta, datemi qualche quattrino che io do qualche bonus al popolo italiano. Così riesco a ostacolare questo cambiamento, riesco a occuparmi del populismo, di questo Movimento 5 Stelle così pericoloso per i destini di qualche banchiere senza scrupoli”. Non ce l’ha fatta neanche lui. Siamo così passati dall’arroganza di Renzi alla irrilevanza di Gentiloni”. La presidente della Camera, Laura Boldrini, richiama severamente il deputato M5s, dando vita a un pepato battibecco. Alla fine del suo lungo intervento, Di Battista chiosa: “Mi rivolgo al popolo italiano, citando una frase che ho letto: possiamo evitare altre scelte disastrose, soltanto cambiando gli uomini che le compiono. C’è la possibilità di cambiare gli uomini che hanno compiuto determinate scelte disastrose? Io ho un’estrema fiducia nel popolo italiano, vi ringrazio e dico agli italiani di non mollare“
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In data 11/12/2017 11:28:36 a pubblicato
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Orbassano: licenziato dopo mesi di malattia a causa di una leucemia acuta
Il cinquantasettenne, capo stabilimento di una fabbrica di vernici, farà ricorsoORBASSANO – Diciannove anni di diligente lavoro all’interno di una fabbrica di vernici come capo stabilimento, con la qualifica di quadro A1, la più alta del contratto di industria chimica, poi un anno fa una funesta diagnosi che cambia la vita: leucemia acuta. Paura, sconforto, la chemio terapia con tutti i suoi effetti devastanti, tanta forza e alla fine l’uomo si riprende e comincia a stare meglio, anche se la guarigione potrà essere certificata solo tra cinque anni.
Vuole tornare al più presto al lavoro, per sentirsi di nuovo vivo e utile, così comunica all’ ufficio personale la sua decisione di rientrare. Correttamente viene mandato a effettuare la visita dal medico competente, che accertate le condizioni dice al dipendente che a suo parere è tutto a posto, anche se non consegna un giudizio d’idoneità. L’azienda però lo prega di attendere la comunicazione “ufficiale”.
E la comunicazione arriva, a mezzo raccomandata, proprio il giorno del compleanno dell’uomo, ma l’oggetto non è certo quello tanto atteso e sperato: ” Licenziamento per giustificato motivo oggettivo”.
I motivi di salute non c’entrano: “La decisione si rende necessaria a causa dell’attuale situazione economica negativa del mercato di riferimento che ha colpito la società”, si legge. Secondo l’azienda, i costi delle materie prime sono aumentati , la fabbrica non crea più reddito, non ci sono segnali di ripresa, quindi bisogna riorganizzare, eppure l’unico ad essere licenziato è chi ancora è in cura ma vuole rientrare.
“Conosco quella fabbrica come le mie tasche, gli affari vanno benissimo. L’aumento delle materie prime è stato minimo, non può certo aver influito sulla redditività. È un licenziamento discriminatorio, legato alla mia malattia“. La rabbia la condivide con altri che come lui sono stati licenziati perchè più deboli: “Sono incazzato e stufo di vedere aziende che scrivono codici etici di 30 pagine e poi prendono a calci la dignità dei dipendenti. Mi hanno scippato il lavoro. Oggi una cosa del genere può capitare a chiunque”.
L’ex dipendente si è rivolto alla Filctem- Cgil, una mossa che forse l’azienda non si aspettava, che ha inviato all’azienda una proposta di conciliazione, a cui seguirà il ricorso al tribunale del lavoro: “Chiederò il reintegro, perché rivoglio il mio lavoro. Combatterò anche questa battaglia”.
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In data 28/02/2014 18:21:47 a pubblicato
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Giuseppe CappielloA commentato il Profilo
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In data 09/12/2017 22:16:06 a pubblicato
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È svizzera l'azienda dei sogni: la spesa si fa in orario d'ufficio e ci sarà anche il maggiordomo
A pochi chilometri dal confine con l'Italia, a Mendrisio, nel Canton Ticino, sorge Sintetica, azienda farmaceutica specializzata nella produzione di anestetici, analgesici e narcotici con 250 dipendenti nelle varie sedi in Europa e nel mondo. Nello stabilimento di Mendrisio lavorano 130 persone. Il fatturato 2017 è di 60 milioni di euro, in forte crescita. Ciò che sorprende è la politica aziendale: i dipendenti, il 50% dei quali sono pendolari italiani, dispongono di una lunga serie di benefit: incentivi in busta paga per chi si reca al lavoro in treno o con il car pooling; asilo nido parzialmente pagato dall'azienda; palestra gratuita; possibilità di fare la spesa in orario di lavoro. E per chi si sente stressato c'è un calcio balilla. Si può lavorare da casa e se i figli si ammalano, non c'è bisogno di esibire il certificato medico per un massimo di tre giorni al mese. E allo studio, per il 2018, c'è l'istituzione del maggiordomo aziendale che sbriga le pratiche burocratiche dei dipendenti.
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In data 04/05/2017 09:09:02 a pubblicato
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Riforma Fornero: ecco i nomi di tutti i politici che la votarono
In queste ore, in cui la riforma Fornero è più che mai sotto attacco, molti segretari o esponenti politici cercano visibilità davanti a telecamere e microfoni per prendere le difese dei pensionati.
Facile, verrebbe da dire, dopo che migliaia e migliaia di esodati sono rimasti senza lavoro né pensione, dopo che docenti e amministrativi nella scuola sono stati obbligati a rimanere in servizio svariati anni oltre il dovuto, o, ancora, dopo la recente bocciatura del blocco all’indicizzazione delle pensioni.
Questo il passaggio incriminato sull’indicizzazione:
“in considerazione della contingente situazione finanziaria, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e’ riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento”
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.