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Caos valvole termosifoni. Ecco come uscirne![]() Molti non sanno che la spesa si può evitare Entro fine anno le famiglie che vivono in condominio (con un riscaldamento centralizzato) dovranno installare le nuove valvole termostatiche. L’obbligo è stato introdotto dalla Ue, nel 2012, con l’obiettivo di una maggiore efficienza energetica nelle case di tutti noi. E’ stato poi tradotto in norma con due decreti legislativi del 2014 e del 2016. Si parla di una spesa media per singola valvola tra gli 80 e i 100 euro a radiatore. Una somma stratosferica soprattutto se rapportato al valore dell’immobile che, in tante province italiane, dopo il crollo dei prezzi delle case, è ormai intorno ai 60-90mila euro di media. Non tutti gli appartamenti risparmieranno. Alcuni, per esempio gli ultimi piani, finiranno per pagare di più. LA PROROGA La speranza di molti è che arrivi una proroga dell’ultimo minuto. Su questo sta lavorando l’Uppi, il sindacato dei piccoli proprietari di casa, che entro fine mese è deciso a chiedere al governo un rinvio dei termini. Anche Confedilizia auspica uno spostamento in avanti dei termini. La legge prevede multe minimo di 500 euro, fino ad arrivare a 2.500 euro a proprietario. Va detto che nel primo anno ci sarà comunque la possibilità di proseguire con il conteggio per millesimi. LE VIE D’USCITA Pochi sanno tuttavia che la spesa può essere evitata se i lavori risultano essere non efficienti in termini di costi e sproporzionati rispetto al risparmio energetico eventuale. E’ il caso, per esempio, di un condominio che non è coibentato e ha dispersioni di calore che rendono del tutto inefficace un lavoro sulle valvole. Vale lo stesso per le spese eccessive da affrontare, che sì prevedono detrazioni fiscali e possono essere ammortizzate negli anni, ma restano comunque eccessive rispetto all’obiettivo da raggiungere soprattutto poi se l’impianto già di per sé consuma poco perché costruito in anni in cui i consumi erano ridotti. «Le ditte che in questi mesi stanno installando gli impianti tendono a dire che il lavoro va fatto e punto – dice Rita Sabelli, esperta di normative e regolamentazioni dell’Aduc -. Occorre invece valutare bene, caso per caso, e capire se davvero ha senso procedere». IL TESTO DI LEGGE (D.lgs.102/2014 art.16 commi 6/7 introdotti dal D.lgs.141/2016) dice che: 6. Nei casi di cui all’articolo 9, comma 5, lettera b), il proprietario dell’unità immobiliare che non installa, entro il termine ivi previsto, un sotto-contatore di cui alla predetta lettera b), è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità immobiliare. La disposizione di cui al presente comma non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l’installazione del contatore individuale non è tecnicamente possibile o non è efficiente in termini di costi o non è proporzionata rispetto ai risparmi energetici potenziali. 7. Nei casi di cui all’articolo 9, comma 5, lettera c) il proprietario dell’unità immobiliare, che non provvede ad installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun corpo scaldante posto all’interno dell’unità immobiliare, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro per ciascuna unità immobiliare. La disposizione di cui al primo periodo non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l’installazione dei predetti sistemi non è efficiente in termini di costi. COME FARE? Deve essere un tecnico a stendere una relazione in cui dice che il lavoro non riesce effettivamente a soddisfare l’obiettivo previsto dalla norma. |
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