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In data 05/01/2021 10:28:25 a pubblicato
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Raccolta di casi post Vaccino.

Infermiera si vaccina contro il Covid. Dopo due giorni muore


E' successo in Portogallo. La sfortunata operatrice sanitaria si era sottoposta al vaccino "Comirnaty" di Pfizer-Biontech. Il padre, che chiede giustizia, afferma: "Mia figlia era in salute, non aveva alcun sintomo". La donna era madre di due figli. Disposta l'autopsia.

Una infermiera portoghese di 41 anni, Sonia Azevedo, è morta appena due giorni aver fatto il vaccino “Comirnaty” della Pfizer-Biontech. A confermare la notizia del decesso lo stesso istituto sanitario di Porto dove lavorava, rilanciata poi dal Daily Mail online. La donna era madre di due figli, era in salute e non aveva patologie che potessero prefigurare reazioni avverse al farmaco. Il padre dell’infermiera Abilio Azevedo, ha dichiarato all’agenzia di stampa portoghese Correio da Manha che sua figlia “stava bene. Non aveva avuto problemi di salute, dice il genitore, che spiega: “E’ stata sottoposta alla vaccinazione anti-Covid-19 ma non aveva alcun sintomo. Non so cosa sia successo. Voglio solo risposte”. La famiglia chiede ora giustizia. “Voglio sapere cosa ha portato alla morte di mia figlia”. L’Istituto portoghese di oncologia ha dichiarato in una nota: “Per quanto riguarda la morte improvvisa di un assistente sanitaria dall’IPO di Porto il 1′ gennaio 2021, il Consiglio di amministrazione conferma l’evento ed esprime sincero rammarico a familiari e amici nella certezza che questa perdita si fa sentire anche qui”. Intanto le autorità hanno disposto l’autopsia sul corpo della donna per accertare cosa sia realmente successo. La signora Azevedo ha lavorato per più di 10 anni presso IPO Porto, un’istituzione sanitaria di riferimento nazionale e internazionale nel trattamento del cancro. Viveva con la sua famiglia a Maia, vicino Porto, ma è morta a casa del suo compagno a Trofa, a mezz’ora di auto a nord della città portoghese. Sonia Azevedo, scrive il giornale britannico, ha cambiato la sua foto del profilo su Facebook poco dopo la sua iniezione per pubblicare un selfie con una mascherina e il messaggio di rassicurazione: “Vaccinata contro il Covid-19”. Il caso del decesso di Sonia Azevedo segue alcuni altri casi, il più eclatante dei quali è quello dell’infermiera americana Tiffany Ponter Dover. La donna dopo aver fatto il vaccino, durante una intervista è letteralmente crollata per un malore improvviso.
I medici del “Chi Memorial”, dove Tiffany Dover lavora hanno subito rassicurato che la donna si era ripresa e stava bene, ma da più settimane è completamente scomparsa dai social dove era molto attiva. Nemmeno un messaggio per dire a migliaia di utenti che le scrivono su fb che è viva e sta bene. Un silenzio che ha spinto qualcuno a scrivere sui social che la giovane sanitaria sarebbe addirittura deceduta. E’ di pochi giorni fa la notizia di una dottoressa siciliana ricoverata dopo aver contratto il Covid in seguito al vaccino.
Altri due decessi sarebbero avvenuti in Israele e anche uno in Svizzera. Gravi reazioni allergiche si sono registrati in Alaska dove due operatori sanitari sono ricoverati in intensiva. Ma anche altrove. Le notizie sulle possibili avversità al vaccino, dichiarate anche dal produttore, da Fda, Ema ed Aifa, filtrano col contagocce sui media. E le news su eventuali danni collaterali sono totalmente censurate dai Tg, anche in Italia, dove si pontifica a senso unico sull’utilità del vaccino per debellare il virus. Un farmaco, va detto, mai approvato dagli enti citati per insufficienza di dati, ma solo autorizzati in “emergenza” e con “condizionalità”.

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  1. TopGan
  2. Florentina Trifonova
  3. Giuseppe Cappiello
  4. Aricia
  5. Ivana Zeudi
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  1. TopGan commentata il 06/01/2021 11:41:56:

    Vaccino, infermiera in shock anafilattico: Asp informa Aifa Svenuta, con le vie respiratorie ostruite, cianotica è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso. CALTAGIRONE (CT) – Momenti di tensione e paura, nel Calatino, dopo il vaccino anticovid di una infermiera. È andata in shock anafilattico, come ha verificato LiveSicilia e i vertici dell’azienda sanitaria provinciale invieranno comunicazione all’Aifa, per inserire, quanto accaduto, tra i possibili effetti collaterali del vaccino Pfizer. Il caso Momenti di considerevole tensione si sono registrati quando, un’ausiliaria del reparto di pediatria, dopo aver ricevuto la dose del vaccino ha manifestato, nella forma più grave e preoccupante, un effetto “non noto”. Secondo una parziale ricostruzione dei fatti, la donna, pur avendo segnalato una serie di intolleranze ad alcuni principi attivi di farmaci comuni, si sarebbe sottoposta al vaccino per poi essere monitorata per 15 minuti, così come prevede il protocollo vaccinale. L’ausiliare avrebbe segnalato, prima di far rientro nel proprio reparto, solo un lieve malessere diffuso e generalizzato ma senza comparsa di alcun sintomo evidente. Malessere che, prima di lasciare l’edificio Clementi, luogo in qui si stanno effettuando le vaccinazioni, sarebbe regredito spontaneamente. La donna però, raggiunto il reparto, è stata colta da uno shock anafilattico grave. Svenuta, con le vie respiratorie ostruite, cianotica è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dove, per far riprendere l’attività cardiaca è stata sottoposta a più di una dose di adrenalina.

  2. TopGan commentata il 06/01/2021 11:42:16:

    La testimonianza Anna, l’ausiliare del reparto di pediatria di Caltagirone, colpita da un grave effetto collaterale legato alla somministrazione del vaccino, sebbene affaticata nella voce, ci ha detto di sentirsi meglio. “Ho presentato un primo lieve sintomo una decina di minuti dopo il vaccino, quello più grave è arrivato dopo, non so ancora quando verrò dimessa perché si attendono gli esiti di alcuni esami. Sono entrata tranquilla pur avendo comunicato di avere alcune allergie, ho scherzato con una collega che mi ha fatto anche una foto durante il vaccino. Poi ho sentito girare la testa, gonfiore alle labbra e pizzicori alla lingua. Ho preso un po’ d’aria mi sono alzata e ho comunicato di non star bene. Sono dopo un po’ tornata in reparto. La mia pressione intanto era scesa a 80 e ho iniziato ad avere problemi al linguaggio, non riuscivo a muovere la mandibola, ho iniziato ad avere giramenti di testa e non riuscivo a ingoiare e respirare. Ho sentito chiudersi la gola, poi il buio. Al pronto soccorso hanno fatto la prassi salvavita”. Ricoverata sotto stretto controllo dei sanitari La paziente, che ricorderebbe solo di essersi sentita male per poi riprendere coscienza solo a crisi superata, è stata dunque ricoverata all’Utic del Gravina per monitorare il battito cardiaco che, forse a seguito dell’adrenalina, è risultato essere fortemente irregolare. La cura a base di cortisone, iniziata e poi sospesa è stata, nel corso della degenza, prontamente ripresa per il riacutizzarsi di alcuni sintomi. Il quadro complessivo dei parametri cardiocircolatori, non ancora rientrati nella norma, ha imposto un prolungamento del ricovero.

  3. TopGan commentata il 06/01/2021 11:42:38:

    Vaccinazioni iniziate la scorsa settimana Da quando il primo carico di vaccini è giunto presso l’Ospedale Gravina Santo Pietro di Caltagirone, la scorsa settimana, sono già centinaia i vaccini somministrati a medici, infermieri e personale ausiliare che lavora presso il nosocomio. In questa settimana dovrebbero iniziare anche le vaccinazioni per i dipendenti e il personale di Rsa, case di riposo e strutture di assistenza. L’asp3 di Catania nel confermare l’accaduto ci ha comunicato di “ aver prontamente attivato l’assistenza alla signora che è in cura presso il nosocomio di Caltagirone. Parallelamente sono state attivate le procedure di farmaco vigilanza previste, con la segnalazione dell’evento all’Aifa.” Abbiamo sentito, sull’accaduto, Mario Cuccia Direttore del UOC di Epidemiologia e Prevenzione dell’ASP di Catania: “siamo a 7 o 8 milioni di dosi somministrate nel mondo, quasi 200 mila in Italia. La signora ad ora dal punto cardiocircolatorio non evidenzia alcun problema ed è ricoverata in via cautelativa ma senza alcun danno riconducibile al vaccino. Il disturbo della signora potrebbe rientrare in una crisi che potrebbe trarre le sue origini in una componente di origine non necessariamente anafilattica, circostanza che però dovrà essere valutata con cautela e precisione anche in funzione della seconda eventuale somministrazione. Nonostante ciò ho sollecitato che la scheda di segnalazione avversa venga compilata e inviata quanto prima all’Aifa”.

  4. TopGan commentata il 06/01/2021 15:17:33:

    Genova, anziana in Rsa muore per emorragia cerebrale dopo vaccino Covid. La Regione: al momento nessun nesso L’anziana 89enne è stata colta da una emorragia cerebrale e da rash cutaneo. L’agenzia ligure per la Sanità: «Avviate indagini autoptiche» Una donna di 89 anni — residente in una Rsa genovese — è morta per un’emorragia cerebrale dopo essere stata sottoposta a vaccinazione anti-Covid. Data la concomitanza degli eventi sono state avviate indagini autoptiche e «al momento non si rilevano nessi causali diretti tra emorragia e vaccino». Lo rende noto Alisa, l’Agenzia ligure per la Sanità. L’anziana era stata vaccinata giovedì 5 gennaio. «Poco dopo la paziente è stata colta da una emorragia cerebrale e da rash cutaneo. La donna è stata trasportata in emergenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Villa Scassi, dove è morta questa mattina, fa sapere Alisa.

  5. TopGan commentata il 14/01/2021 15:49:28:

    Un medico americano della Florida è morto per un'improvvisa patologia del sangue, la trombocitopenia immune (che impedisce la normale coaugulazione), 16 giorni dopo aver ricevuto il vaccino anti-Covid della Pzifer. Il caso è ora all'esame delle autorità sanitarie Usa e dell'azienda, che al momento non ritiene vi sia una connessione diretta con la vaccinazione, secondo quanto riporta il New York Times. Gregory Michael, ginecologo 56enne di Miami Beach, era stato vaccinato lo scorso 18 dicembre, e 16 giorni dopo è morto per un'emorragia cerebrale, come ha scritto la moglie su Facebook. In una nota la Pzifer ha precisato che il caso è sotto esame, anche se «non crediamo che vi sia una connessione diretta con il vaccino. Nelle nostre sperimentazioni cliniche ed esperienze sul campo fatte finora non sono stati identificati segnali di sicurezza collegati, o con la tecnica usata per realizzare il vaccino». Negli Usa finora hanno ricevuto almeno una dose di uno dei due vaccini anti-Covid 9 milioni di persone, e sono stati riportati 29 casi di reazioni allergiche gravi, nessuna delle quali letali. Molte persone hanno lamentato altri effetti collaterali temporanei, come gonfiore al braccio, affaticamente, mal di testa o febbre. Anche le agenzie locali e federali stanno studiando il caso della morte del medico. Per diversi esperti il caso «è molto insolito ma potrebbe essere stata una grave reazione al vaccino». Secondo quanto riportato dalla moglie dell'uomo, 3 giorni dopo il vaccino gli sono comparse delle minuscole macchie rosse o petecchie causate da piccole emorragie sotto la pelle di mani e piedi. Sintomo che ha messo in allarme il medico che è andato al pronto soccorso. Lì gli esami del sangue hanno mostrato che il livello delle piastrine era sceso a zero. Così è stato ricoverato in terapia intensiva con diagnosi di trombocitopenia immune acuta. «Mio marito era una persona sana senza problemi di salute preesistenti - ha detto la moglie - Non aveva mai avuto reazioni a farmaci o vaccini».

  6. TopGan commentata il 17/01/2021 09:29:50:

    Mantova, medico muore per Covid. Disposta l’autopsia “per confermare assenza di nesso con vaccino” "Aveva patologie croniche pregresse. Abbiamo informato gli organismi di governo regionali e le autorità di regolazione tecnico-scientifica", fa sapere l'Ass di Mantova con cui il chirurgo collaborava Un operatore sanitario, un chirurgo di 64 aanni con patologie croniche pregresse, è morto per Covid-19 a Mantova. Era stato sottoposto a vaccino. “Pur in presenza di una situazione estremamente indicativa di un evento improvviso legato a condizioni preesistenti, al fine di chiarire anche ogni più piccolo dubbio, si è disposto di attivare tutti gli accertamenti necessari per confermare l’assenza di qualsiasi nesso tra la vaccinazione e il triste evento occorso“, fa sapere l’Azienda sanitaria che ha disposto l’autopsia, che verrà eseguita probabilmente domani mattina, 15 gennaio. “Di tale situazione – riferisce ancora l’azienda sanitaria, per cui l’uomo lavorava – è stata data comunicazione sia agli organismi di governo regionali che alle autorità di regolazione tecnico-scientifica, con le quali sarà avviata ogni necessaria collaborazione al fine di perseguire lo scopo sopra riportato, ricordando con affetto e cordoglio questo nostro stimato collaboratore con profondo senso di compartecipazione al dolore dei familiari”. Il medico lavorava come collaboratore all’ospedale di Pieve di Coriano, nel Mantovano, “si era sottoposto, anche a tutela delle proprie condizioni di salute, alla vaccinazione anti-Covid” alcuni giorni fa.

  7. TopGan commentata il 18/02/2021 09:32:15:

    AstraZeneca, malori per il vaccino: ospedali interrompono somministrazioni in Nord Reno-Westfalia Malori dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca in Germania e gli ospedali interrompono le vaccinazioni. Il vaccino AstraZeneca, secondo quanto riporta il quotidiano Die Welt, ha innescato degli effetti collaterali più forti nel Nord Reno-Westfalia. A Braunschweig ed Emden, i dipendenti di cliniche e ospedali hanno riferito di non essere in grado di lavorare dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Tanto è bastato per sospendere temporaneamente la vaccinazione, mentre l'Istituto Paul Ehrlich esamina i casi.

  8. TopGan commentata il 23/02/2021 16:33:19:

    Positiva dopo il Pfizer e nessuno mi assiste Cristina Feninno, operatrice in una Cra: "Tutta la mia famiglia è in isolamento" Immaginava di averla scampata definitivamente. E invece, proprio quando meno se l’aspettava, è precipitata nell’incubo. Cristina Feninno, operatrice sanitaria in una residenza protetta, è risultata positiva dieci giorni dopo aver fatto la seconda dose del vaccino. Un’anomalia che si sta verificando anche in altre parti d’Italia e su cui la scienza medica non ha ancora evidenze certe. "Sto bene – premette Feninno – non ho sintomi, ma al momento sono l’unica positiva in casa. In questi mesi, lavorando in una residenza protetta, ho seguito tutti gli accorgimenti, adottato le misure di sicurezza, sono stata sottoposta a continui tamponi. E sono sempre risultata negativa". Dopo il doppio vaccino invece ecco la sgradita sorpresa: "La prima dose Pfizer mi è stata iniettata in struttura il 14 gennaio. Prima mi è stato fatto il test e non c’erano problemi". Il secondo vaccino le è stato somministrato il 4 febbraio scorso, dopo i 20 giorni canonici. "Mi hanno spiegato che per fare effetto sarebbero dovuti passare 8-10 giorni. Il 15 infatti, lunedì scorso, mi è stato fatto il tampone. Pensavo sarebbe stata una formalità. E invece è risultato positivo". Sconcerto della donna e immediata chiamata alla sorveglianza sanitaria: "Non mi hanno dato una spiegazione particolare, anche perché a rispondermi è stato un infermiere, non un medico. Potrebbe trattarsi di un falso positivo. Ma intanto io sono l’unica positiva in casa e tutta la mia famiglia – marito e due figli – è bloccata, mio figlio non può andare a scuola. Mi hanno detto comunque che avrebbero segnalato il mio caso, al momento però non ho ricevuto né telefonate, né spiegazioni". Una delle ipotesi plausibili è che Cristina potrebbe essersi contagiata nei primi otto giorni dopo la seconda dose. "Eppure non ho mai cambiato le mie abitudini, il mio comportamento, ho sempre adottato le stesse misure di sicurezza, usato i dispositivi di protezione di prima". Altri casi accaduti in Italia in questi giorni sono sotto la lente d’ingrandimento della Società italiana di malattie infettive. Il direttore scientifico, virologo del Policlinico Tor Vergata di Roma, Massimo Andreoni ha precisato ai giornali che essere contagiati dopo aver assunto la seconda dose di antidoto non vuol dire per forza che il farmaco sia stato poco efficace. Si tratta infatti di casi asintomatici, esattamente come quello di Cristina. Andreoni ha sottolineato come l’obiettivo principale del vaccino è quello "di bloccare la malattia, non l’infezione". Per gli infettivologi in sostanza è presto per trarre conclusioni (considerando anche la diffusione delle varianti) e non è possibile al momento stabilire se il vaccinato positivo al covid sia contagioso oppure no, se cioè pur non contraendo la malattia potrebbe diffonderla ad altri, da portatore sano. Intanto però Feninno vive ore di angoscia. Sa solo che dovrà fare il tampone giovedì: "Il resto della mia famiglia risulta negativa, sarebbe stato opportuno magari concordare un tampone più a breve vista l’eccezionalità della situazione".

  9. TopGan commentata il 23/02/2021 16:51:48:

    Effetti collaterali al vaccino Astrazeneca, prof e bidelli a letto con febbre alta Secondo il conto ufficiale sono una ventina i dipendenti della scuola a letto con dolori alle ossa e mal di testa dopo il V-Day di domenica 21 febbraio, ma dalle scuole raccontano di una platea molto più ampia. «La maggior parte delle reazioni avverse si risolve entro 2-3 giorni dalla vaccinazione», sottolineano dall'Usl 1. Finora in provincia 110 reazioni avverse. Una ventina di prof a letto con febbre alta (anche a 39°), dolori alle ossa e mal di testa. ma potrebbero essere molti di più. È l’effetto indesiderato del vaccino Astrazeneca, inoculato domenica a 800 dipendenti della scuola. «Sono giunte all’attenzione del Servizio Igiene e Sanità Pubblica una ventina di telefonate o mail che segnalano l’insorgenza di reazioni post vaccinali. Tali reazioni saranno registrate secondo le linee guida dell’Agenzia Italiana del Farmaco». Niente di anormale, spiegano dall’Usl, «visto che al capitolo “effetti indesiderati” della scheda tecnica del vaccino vengono riportate le seguenti percentuali di eventi correlati all’immunizzazione: dolore in sede di iniezione 54,2%; cefalea 52,6%; stanchezza 53,1%; dolori muscolari 44%; malessere 44,2%; rialzo febbrile 33,6%; brividi 31,9%; dolori articolari 26,4%; nausea 21,9%». «La maggior parte delle reazioni avverse si risolve entro 2-3 giorni dalla vaccinazione», proseguono dall’azienda sanitaria. «Le reazioni avverse riferite alla seconda dose sono riportate come più lievi e meno frequenti rispetto a quelle correlate alla prima dose». Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica raccoglie regolarmente le segnalazioni di effetti collaterali delle vaccinazioni o direttamente dagli assistiti o dai Medici curanti. Nel database sono al momento registrate 110 segnalazioni formali (0,7% in rapporto a 15.129 dosi complessive somministrate) di reazione avversa a vaccino anti covid, tutte riferite ai vaccini Pfizer (la quasi totalità) e Moderna (rari casi).

  10. TopGan commentata il 08/03/2021 07:27:28:

    "Morto dopo il vaccino", l’Asl di Bolzano invia la cartella clinica in Procura Medico altoatesino posta un video su Facebook dopo il decesso di un collega BOLZANO. Finisce in procura a Bolzano il caso di un medico deceduto nei giorni scorsi. Un collega ha infatti postato su Facebook un video nel quale ipotizza un nesso causale fra la somministrazione di due dosi di vaccino anti-Covid ed il decesso. L'Azienda sanitaria dell'Alto Adige ha inviato la cartella clinica in Procura, che al momento - viene precisato - non sta ancora indagando. Il video è stato pubblicato in lingua tedesca su Facebook dal gruppo di medici e farmacisti "Wir Noi". Il medico sostiene che il collega, dopo il secondo vaccino, avrebbe accusato forti dolori alle articolazioni, febbre e aritmie cardiache. Tre settimane dopo avrebbe subito un ictus e, dopo un periodo in terapia intensiva, è deceduto. L'Azienda sanitaria comunica che "le direzioni mediche degli ospedali di Bolzano e Bressanone, nei quali è stato trattato il medico deceduto, inoltrano - come previsto dalle norme vigenti in materia - il referto agli uffici giudiziari del Tribunale di Bolzano". "Rientra - prosegue la nota – nell'ambito della Procura della Repubblica intraprendere i passi successivi. La direzione generale dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige, le direzioni dei comprensori di Bolzano e Bressanone, le direzioni mediche degli ospedali di Bolzano e Bressanone sono impegnate a produrre alla Procura della Repubblica tutte le informazioni inerenti al caso ed assicurano la fattiva collaborazione. Il caso inoltre è stato segnalato prontamente come previsto a VigiFarmaco, il centro della farmacovigilanza presso l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco", prosegue la nota. La direzione generale dell' Azienda sanitaria dell'Alto Adige esprime il più sentito cordoglio alla famiglia del paziente deceduto.

  11. TopGan commentata il 09/03/2021 11:47:58:

    «Io, medico con il Covid nonostante il vaccino. Forse colpa delle varianti» Mario Marino è un medico di base di 65 anni. Anche due infermiere positive dopo la doppia dose Mario Marino è un medico di base «in trincea». Sessantacinque anni e doppio studio in Irpinia, a Montemarano e Castelvetere. Benché vaccinato con il siero Pfizer, è risultato positivo al Covid. All’ospedale Cotugno stanno verificando se si tratta di variante inglese. Tale è risultato, infatti, il virus mutato che ha colpito un’infermiera del San Giuseppe Moscati di Avellino regolarmente vaccinata, come una sua collega dell’Asl di Avellino, terza positiva nonostante l’applicazione del protocollo nazionale. Dottore, come sta? «Non c’è male, la saturazione è buona, ma sono afflitto nelle prime vie respiratorie: ho un forte mal di gola». Quando si è vaccinato? «Il 29 gennaio mi è stata inoculata anche la seconda dose Pfizer. Per scrupolo, e a mie spese, ho fatto anche presso un laboratorio privato la ricerca degli anticorpi per la proteina Spike. Ed è risultato che avevo una buona protezione...». Da medico come spiega questa positività? «La rapidità dell’evoluzione dei sintomi mi fa pensare alla variante inglese». Sa come si è contagiato? «Credo di sì. Martedì ho ricevuto un sos da un anziano per la moglie gravemente malata di Alzheimer e Parkinson. Sapevo che erano entrambi positivi. Lui mi aveva inviato una foto della signora caduta dal letto: era disperato perché non riusciva a rialzarla da solo. Così ho indossato la tuta anticontagio e sono corso, confidando nella copertura del vaccino: ero certo di essere al sicuro. Tre giorni dopo, però, venerdì scorso, ho avuto i sintomi e sono corso in un laboratorio privato». Perché privato? Voi siete in prima linea, dovreste essere controllati per il bene di tutti? «Vero, per me era la soluzione più rapida: tampone sabato mattina, risultato nel pomeriggio». Anche il test, quindi, l’ha pagato di tasca sua? «Sì, non potevo aspettare i tempi burocratici dei protocolli pubblici, avrei potuto infettare pazienti e parenti». Ora è in isolamento a casa? «Sì, sono chiuso in una stanza, di là ci sono la mia compagna e mio figlio di dieci anni. Gli altri tre avuti dal primo matrimonio mi telefonano in continuazione come fanno tanti pazienti». Giusto un anno fa aveva denunciato in un post che l’Asl non forniva mezzi di protezione e che «quando si sceglie di diventare medico lo si fa per missione. Il medico non può restare a casa. Mai come in questo periodo,il mio dovere è stare allo studio per assistere i miei pazienti e per tranquillizzarli». «Proprio così, non ho saltato un giorno di ambulatorio. Sono stato anche funzionario dell’Asl, ma mi sono dimesso dopo due anni: essere medico è essere in prima linea. Lì mi sentivo un impiegato...». Ha curato molti pazienti Covid? «Tantissimi,la maggior parte a casa. Li ho sorvegliati costantemente». E ora chi cura il medico? «Mi sto curando da solo: Calciparina perché sono sovrappeso e antibiotico Zitromax. Tanti colleghi, però, si sono offerti di seguirmi». Cosa suggerirebbe al nuovo commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo che sta approntando il nuovo piano? «Di coinvolgere di più i medici di base ma con meno burocrazia e più medicina. Se mi dessero l’ok e le dosi necessarie, in tre giorni vaccinerei tutti i miei pazienti: la mattina ricette e pomeriggio vaccinazioni. Come me farebbero tutti i medici che conosco: non capisco chi si rifiuta».

  12. TopGan commentata il 09/03/2021 11:48:17:

    Intanto i tre casi in Irpinia preoccupano un territorio che ha avuto molte vittime, a partire dal dirigente medico del reparto Malattie Infettive del «Moscati», Mauro Claudio Magliocca. «Attualmente - dice Renato Pizzuti, direttore generale dell’azienda - il caso dell’infermiera colpita da variante inglese è unico: abbiamo sottoposto a tampone tutti i colleghi e l’esito è negativo. Siamo sorpresi, ma non preoccupati perché la copertura del vaccino è al 95%, significa che quattro o cinque persone possono ammalarsi con pochi sintomi. La terza ondata sta avendo però un impatto molto forte. Abbiamo meno casi da terapia intensiva, ma troppi in sub-intensiva dove servono sempre più pneumologi e infettivologici».

  13. TopGan commentata il 10/03/2021 09:22:07:

    Vaccino AstraZeneca, infermiera morta e un'altra grave dopo le due dosi. L'Austria sospende un lotto Una donna in Austria è morta e un'altra è ricoverata per un'embolia polmonare dopo che avevano ricevuto due dosi di vaccino Astrazeneca. Si tratta di due infermiere. La causa del decesso è stata una trombosi, che però «non risulta essere tra gli effetti collaterali noti o tipici del vaccino», si legge sul sito dell'ufficio federale. Al momento non ci sono prove che sia stato il vaccino a provocare queste conseguenze. «Allo stato attuale – spiega sul proprio sito l'ufficio federale – sono in corso a pieno ritmo tutte le indagini necessarie per poter escludere completamente un possibile collegamento». Entrambe lavoravano in una clinica di Zwetti, nella Bassa Austria, ed erano state vaccinate con il vaccino dell'azienda anglo-svedese, secondo quanto riportano l'emittente Orf e l'agenzia Apa. L'altra donna è in ospedale. Per precauzione, le autorità austriache hanno sospeso le rimanenti scorte del lotto di vaccino interessato, che non saranno più distribuite. In particolare, le dosi provenivano dal lotto della casa anglo-svedese nel distretto di Zwettl. L'infermiera 49enne è morta per gravi disturbi della coagulazione, dieci giorni dopo essere stata vaccinata con il vaccino Astra Zeneca proveniente dal lotto ABV 5300. L'infermiera 35enne ha invece sviluppato un'embolia polmonare: le sue condizioni vengono considerate serie, ma non sarebbe in pericolo di vita.

  14. TopGan commentata il 10/03/2021 09:47:38:

    Medico positivo al Covid e sintomatico dopo la seconda dose di vaccino in Irpinia Positivo al Coronavirus dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer-BionTech. È accaduto al dottor Mario Marino, medico 65enne di Montemarano e Castelvetere sul Calore, vaccinatosi il 29 gennaio scorso, ma che purtroppo negli scorsi giorni ha contratto lo stesso il Covid-19. Marino da venerdì scorso ha accusato i primi sintomi: “Forte raffreddore e leggere difficoltà a respirare”. Si ipotizza una reinfezione a opera di una variante del Sars-CoV2. Positivo al Coronavirus dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer-BionTech (quello che si chiama Comirnaty). È accaduto al dottor Mario Marino, medico 65enne di Montemarano e Castelvetere sul Calore (Avellino), vaccinatosi il 29 gennaio scorso, ma che purtroppo negli scorsi giorni ha contratto lo stesso il Covid19. Marino da venerdì scorso ha accusato i primi sintomi, con forte raffreddore e leggere difficoltà a respirare. La possibilità di infettarsi dopo aver ricevuto il vaccino esiste ed è stat fin da subito contemplata dalle aziende farmaceutiche produttrici dei sieri attualmente disponibili. Il grande vantaggio di vaccinarsi risiede anche e soprattutto nella possibilità di contrarre una versione blanda di Covid-19, senza gravi conseguenze per la salute. Tornando al medico irpino: nel frattempo, come prescrive la prassi,  Marino si è messo in auto-isolamento a casa. Le cause connesse al suo contagio sono da indagare. All'Ospedale Cotugno di Napoli, in questi giorni, si stanno effettuando le analisi di laboratorio con il sequenziamento dei campioni per verificare se si tratti di variante inglese. Sotto esame c'è anche il caso di una infermiera dell'Asl contagiata dopo la seconda iniezione di vaccino. Negli scorsi giorni, un'altra infermiera del Covid hospital del Moscati di Avellino era risultata contagiata dalla variante inglese dopo essersi vaccinata. Immediati gli attestati di solidarietà e vicinanza per il medico Marino da parte delle istituzioni. Scrive il sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri : Mi è dispiaciuto sinceramente sapere della positività al Covid del dottor Mario Marino. Mi è dispiaciuto perché gli è costata cara la sua generosità, la sua disponibilità, la sua umanità ed il suo senso del dovere. Mi è dispiaciuto perché so, che per tanti miei concittadini, suoi pazienti, viene a mancare, anche se per poco, un punto di riferimento, in questa infinita emergenza sanitaria. Mi è dispiaciuto perché, dopo la collaborazione di tutti questi mesi, mi ritrovo più solo nell’affrontare la tragedia che ci è toccato vivere, fatta di sofferenza e preoccupazione. Rivolgo a lui, a nome anche degli amici amministratori, l’augurio di una pronta guarigione ed un forte abbraccio alla famiglia, giustamente in pensiero. Forza Con una nota ufficiale,  il Comune di Castelvetere sul Calore aggiunge: Come ormai noto, anche uno dei nostri medici, che sono in prima linea da oltre un anno senza aver mai fatto mancare sostegno e professionalità, per questo continuiamo a ringraziarli, ha purtroppo contratto il virus. Al dottor Mario Marino, in isolamento dopo il risultato positivo del tampone, un grazie per la consueta disponibilità, tutta la nostra vicinanza e i migliori auguri di una pronta guarigione. Per motivi precauzionali e per concordare eventuali azioni da porre in essere, chiunque sia stato presso lo studio del dottore Marino nell’ultima settimana è pregato di contattarlo direttamente. Raccomandiamo ancora una volta la massima attenzione e prudenza.

  15. TopGan commentata il 10/03/2021 09:49:20:

    Solo il 9 gennaio scorso, dopo la prima iniezione di Pfizer, il medico irpino scriveva sul suo profilo Facebook: «Abbiamo trascorso un anno terribile, pesante, doloroso per tutti. Ho cercato di fare del mio meglio per tutti voi standovi vicini anche con una telefonata. Ho sperato tanto di ricevere come regalo di compleanno il vaccino, e finalmente mi arriva la chiamata tanto attesa e sperata. Bene, io mi sono vaccinato! Vaccinarsi è un gesto di amore verso la propria famiglia, verso la propria comunità, verso i più deboli. Dico a tutti: riappropriamoci della nostra vita». Il vaccino prodotto da Pfizer-BionTech Comirnaty (BNT162b2), è stato il primo contro il COVID-19 approvato in Europa e in Italia. Epicentro, il magazine dell'Istituto superiore di Sanità, a proposito di reinfezioni diceva: Gli studi hanno permesso di valutare l’efficacia del vaccino BNT162b2 (Comirnaty) sulle forme clinicamente manifeste di COVID-19: serve più tempo per capire se i soggetti vaccinati si possano infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone. Sebbene sia plausibile che la vaccinazione protegga dall’infezione, i vaccinati e i loro contatti devono continuare ad adottare le misure di prevenzione note (distanziamento, igiene delle mani, dispositivi di protezione individuale, ecc). Aifa, l'Agenzia italiana del Farmaco,  scrive in merito all'efficacia del vaccino: L’efficacia è stata calcolata su oltre 36.000 persone a partire dai 16 anni di età (compresi soggetti di età superiore ai 75 anni) che non presentavano segni di precedente infezione. Lo studio ha mostrato che il numero di casi sintomatici di COVID-19 si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 avevano sintomi di COVID-19) rispetto a quelli che hanno ricevuto un’iniezione fittizia (162 casi su 18.325 avevano sintomi di COVID-19). Ciò significa che il vaccino ha dimostrato di essere efficace al 95% nello studio. È stata altresì dimostrata un’efficacia del 95% circa nei partecipanti a rischio di COVID-19 grave, compresi i soggetti affetti da asma, malattia polmonare cronica, diabete, pressione arteriosa elevata o con un indice di massa corporea ≥ 30 kg/m2 . In merito alle infezioni ad opera di varianti che suscitano più preoccupazione, l'Istituto superiore di Sanità ha spiegato quali sono quelle attualmente monitorate in Italia in un documento: Al momento sono tre le varianti che vengono attentamente monitorate e che prendono il nome dal luogo dove sono state osservate per la prima volta. In tutti e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina ‘spike’, che è quella con cui il virus ‘si attacca’ alla cellula. · La ‘variante inglese’ (VOC 202012/01) è stata isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, ipotizzata anche un maggiore patogenicità, ma al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini. · La ‘variante sudafricana’ (501 Y.V2) è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020. E’ monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19. · La ‘variante brasiliana’ (P.1) è stata isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia. È monitorata perché è ipotizzata una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19

  16. TopGan commentata il 10/03/2021 09:58:34:

    Il vaccino, poi la febbre: verifiche sul decesso di un militare CATANIA – Prima il vaccino, di mattina, nell’ospedale militare di Augusta. Poi la febbre, forte, in serata e le convulsioni. Quindi il decesso. Stefano Paternò, militare di 43 anni è morto, a circa 15 ore dal vaccino Astrazeneca, un ragazzo in ottima salute, senza alcuna patologia pregressa. Il corpo si trova in sala mortuaria a disposizione degli inquirenti. La notizia è stata confermata a LiveSicilia da fonti qualificate. Il vaccino Nella mattina dell’8 marzo, il militare riceve la prima dose del vaccino Astrazeneca, all’interno dell’ospedale militare di Augusta. Nessuna reazione immediata. Il 43enne rientra a casa, ma iniziano i malori. La febbre All’improvviso, in serata inizia a salire la febbre, molto forte. Il militare assume una tachipirina 1.000 ma, purtroppo, le sue condizioni peggiorano. Arrivano le convulsioni, poi la chiamata in ospedale, ma è troppo tardi. Le verifiche in corso L’Asp 3, contattata da LiveSicilia, ha confermato che “sono in corso verifiche da parte degli organi preposti”. Il direttore del servizio di Epidemiologia Mario Cuccia, rinnovando il dolore per la scomparsa del militare, spiega che “purtroppo sono possibili le reazioni avverse, anche i decessi, bisogna però che sia accertato, dagli organi preposti, quello che è accaduto”. Il commissario anticovid, Pino Liberti, noto infettivologo, è prudente e segue il decesso del militare da stamattina. “Dopo il vaccino Astrazeneca – spiega a LiveSicilia – il militare non mi risulta abbia avuto uno choc anafilattico. Quello che sappiamo è che, prutroppo, nella serata, ha iniziato a stare male e poi ha perso la vita. Non ci sono evidenze che correlino il decesso con il vaccino”. Ufficialmente, la causa del decesso è “arresto cardiocircolatorio”, in corso di verifica il nesso di causalità con il vaccino. Il militare lascia due figli.

  17. TopGan commentata il 11/03/2021 18:46:38:

    Il vaccino AstraZeneca e i lotti ritirati, in Italia e in diversi Paesi d’Europa In Italia l’Agenzia del farmaco ha vietato in via precauzionale l’utilizzo di un lotto di vaccino AstraZeneca dopo che sono stati registrati «eventi avversi», dei quali non è ancora però accertato il legame con il vaccino. In altri Paesi d’Europa è stata decisa la sospensione, per un lotto diverso. L’Aifa, agenzia del farmaco italiana, ha bloccato l’utilizzo di un lotto del vaccino contro il Covid di AstraZeneca. La decisione, relativa a un solo lotto — dal codice ABV2856 — è arrivata a seguito della segnalazione di alcuni «eventi avversi gravi», in «concomitanza temporale con la somministrazione di dosi del vaccino». L’Aifa sostiene che questa decisione è stata presa in via cautelare: in altre parole non ci sono prove che il vaccino abbia causato gli «eventi avversi» — problemi circolatori riconducibili a trombosi — mentre si tratta, al momento, di segnalazioni legate a «concomitanza temporale». Nel suo comunicato Aifa scrive che «al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi», e spiega che sta «effettuando tutte le veridiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti». I campioni del lotto ritirato «saranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità». Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, tra il 10 e il 19 febbraio scorsi sono state somministrate anche in Valle d’Aosta delle dosi del vaccino AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856. Il direttore sanitario dell’Usl della Valle d’Aosta Maurizio Castelli, ha spiegato che non sono stati riscontrati effetti collaterali particolari. L’Ema - l’Agenzia europea per i farmaci — ha chiarito che, mentre le indagini continuano, la somministrazione del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese è da considerarsi sicura e può continuare, e che i benefici del vaccino anti Covid sviluppato da AstraZeneca sono superiori ai rischi. In una nota diffusa più tardi si legge poi: «Al 10 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici su quasi 5 milioni di persone immunizzate con il vaccino anti-Covid AstraZeneca nello Spazio economico europeo». Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha avuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Dalla conversazione è emerso che non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino AstraZeneca.

  18. TopGan commentata il 11/03/2021 18:47:38:

    Quali sono gli «eventi avversi» in Italia Aifa non ha specificato quali siano gli «eventi avversi» che hanno portato alla sospensione cautelare. L’agenzia Reuters, che cita fonti a conoscenza della materia, spiega che si tratterebbe di due decessi registrati in Sicilia. Uno di questi casi riguarda un militare in servizio ad Augusta, Stefano Paternò, 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Catania). Per la sua morte ci sono una decina di indagati, con l’accusa di omicidio colposo. Un altro caso è quello di Davide Villa, 50 anni, agente di Polizia. Villa e Paternò avevano ricevuto il vaccino AstraZeneca: il primo alcuni giorni prima, il secondo il giorno prima del decesso. Le dosi appartenevano al lotto ritirato dall’Aifa. Non c’è alcuna conferma — va ripetuto — del fatto che queste morti siano attribuibili al vaccino. La decisione della Danimarca sul vaccino AstraZeneca Nella stessa giornata di oggi, la Danimarca e altri 6 Paesi europei hanno deciso di sospendere l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Questa decisione — hanno spiegato le autorità danesi — è legata a segnalazioni di «eventi avversi gravi» registrati in Danimarca, anche in questo caso trombosi, per i quali al momento non è certo il legame causale con la somministrazione del vaccino. In particolare, in Danimarca uno di questi eventi avversi è legato a un decesso. La Danimarca ha deciso la sospensione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca per 14 giorni, e ha precisato che questa scelta non implica affatto che il vaccino AstraZeneca non sarà più usato in assoluto nel Paese. Il lotto di cui si parla in questo caso è diverso da quello distribuito in Italia, ed era invece distribuito in 17 Paesi europei. Sette di questi Paesi — Estonia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Norvegia, Islanda e Danimarca — hanno deciso la sospensione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca. La Spagna ha sostenuto di non aver registrato alcun caso di trombosi, e che continuerà regolarmente a utilizzare il vaccino prodotto dalla casa anglo-svedese.

  19. TopGan commentata il 11/03/2021 18:48:24:

    La risposta dell’Ema sui casi di trombosi L’Ema, l’Agenzia per i farmaci europea, ha riferito che il rischio di coaguli di sangue non è maggiore nelle persone vaccinate. «Le informazioni disponibili finora», ha detto Ema, «indicano che il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore a quello osservato nel resto della popolazione». L’Ema ha affermato che l’uso del vaccino resta sicuro. Secondo quanto riferito all’agenzia Reuters da Stephan Evans, professore di farmacoepidemiologia alla London School & Tropical Medicine, «l’approcco adottato da tutti questi Paesi è di estrema cautela, e si basa su casi isolati. Il problema è l’enorme difficoltà di distinguere una concatenazione causale con una coincidenza». La sicurezza del vaccino AstraZeneca, in Italia Il secondo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19, pubblicato mercoledì dall’Aifa, ha ribadito l’elevato profilo di sicurezza dei vaccini attualmente utilizzati in Italia e in Europa. Da fine dicembre (somministrazione dei primi vaccini) a fine febbraio ci sono state 729 segnalazioni di eventi avversi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente da tipo di vaccino. Si tratta per lo più di eventi avversi non gravi: febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Anche per AstraZeneca la maggior parte degli eventi riguarda febbre, brividi, astenia/stanchezza e dolore in sede di iniezione. Il 90% di queste segnalazioni sono classificate come non gravi. La maggior parte delle 79 segnalazioni di eventi avversi gravi si riferisce a febbre alta, tremore, vertigine, sudorazione eccessiva, sonnolenza, difficoltà di respirazione, dolore generalizzato. Al 26 febbraio 2021 — per tutti i vaccini, non solo AstraZeneca — sono state inserite 40 segnalazioni con esito «decesso». Le valutazioni dei casi segnalate dal report dell’Aifa indicano però l’assenza di responsabilità del vaccino: si trattava di persone che presentavano patologie pregresse e che assumevano più farmaci contestualmente. L’età media dei casi ad esito fatale è di 86 anni. Non ci sono casi di decesso a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti. Molto spesso invece il decesso era legato a cause cardiovascolari in pazienti che avevano patologie cardiovascolari di base.

  20. TopGan commentata il 12/03/2021 16:51:29:

    Napoli, prof morta dopo il vaccino: la dose non faceva parte del lotto sequestrato Non apparteneva al lotto ABV2856, bloccato da Aifa in seguito ad alcune morti sospette in Italia e ad altre segnalazioni in Europa, la dose del vaccino somministrata alla professoressa Anna Maria Mantile, deceduta quattro giorni dopo avere ricevuto il siero. La circostanza emerge nell'ambito delle indagini sul decesso della docente che, secondo quanto emerso dall'esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli ed eseguito nei giorni scorsi, sarebbe avvenuto per un "infarto intestinale". Con l'esame autoptico eseguito sul corpo della professoressa Anna Maria Mantile, deceduta nei giorni scorsi a Napoli, dopo la somministrazione di una dose del vaccino AstraZeneca, non si sono esauriti gli accertamenti delegati dalla Procura di Napoli che sta indagando per fare luce sull'accaduto. Nell'ambito dell'attività investigativa, infatti, sono previsti ulteriori esami, come quello istologico sui campioni prelevati, che saranno eseguiti dai consulenti nominati dagli inquirenti alla presenza dei medici di parte delegati invece dal legale della famiglia Mantile, l'avvocato Marcello Severino. I consulenti di parte, fa sapere il legale, stanno seguendo 'passo passo' le attività finalizzate a fare piena luce sul decesso della professoressa. La dose somministrata alla professoressa Mantile non fa parte del lotto finito sotto sequestro ma ciononostante si sta cercando comunque identificare la partita di cui faceva parte il vaccino iniettato alla docente.

  21. TopGan commentata il 14/03/2021 16:32:25:

    Morto un docente di Biella, il Piemonte sospende il lotto ABV5811 del vaccino AstraZeneca Inizialmente la Regione aveva deciso di sospendere la somministrazione di tutti i lotti del farmaco, ma in seguito il provvedimento è stato limitato al solo lotto sospetto Un docente della provincia di Biella, di 58 anni, è morto poche ore dopo la somministrazione a Candelo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. L'Unità di Crisi della Regione Piemonte ha da subito provveduto alla sospensione - in via precauzionale, come viene specificato in una nota interna inviata alle Asl - della somministrazione dei vaccini prodotti dalla stessa casa farmaceutica. «È disposta l'immediata sospensione delle vaccinazioni con il predetto vaccino, a prescindere dai lotti giacenti presso le vostre farmacie», veniva specificato dal coordinatore generale e commissario per il piano vaccinale, Antonio Rinaudo. In seguito, tuttavia, la stessa Regione ha deciso diversamente sospendendo solo un lotto sospetto (ABV5811) e decidendo di proseguire con la somministrazione con gli altri lotti. «Essendo stato individuato il lotto sospetto, del quale faceva parte il vaccino somministrato al soggetto deceduto, la sospensione delle vaccinazioni con AstraZeneca, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria e della Commissione di Vigilanza del Farmaco, deve intendersi limitata unicamente ai vaccini facenti parte del lotto in questione – si legge in una nota inviata alle Asl -. Pertanto, le somministrazioni di vaccini AstraZeneca appartenenti a lotti diversi, possono riprendere immediatamente». Non si hanno ancora informazioni sulla vittima, la prima in Piemonte temporalmente avvenuta dopo una vaccinazione (cui è stato sottoposto nella giornata di ieri, sabato), dopo altri casi registrati in Italia e che avevano portato alla sospensione di lotti di vaccinazione. Proprio in questo ore sono stati avviati nuovi centri specifici per dare un'accelerazione al piano vaccinale (in mattinata a Torino è stato aperto il quarto centro cittadino) che nei prossimi giorni interesserà un'ampia parte della popolazione. È stata subito convocata la Commissione piemontese sulla farmaco-vigilanza per l’attivazione di tutte le procedure previste dalla legge. Si riunirà nel pomeriggio. «Si tratta - specifica l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi - di un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso. Ad oggi in Piemonte non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini».

  22. TopGan commentata il 15/03/2021 18:40:05:

    AstraZeneca, 54enne napoletana in terapia intensiva dopo vaccino. I familiari: «Non aveva patologie pregresse» Una donna è stata ricoverata in terapia intensiva in «gravissime» condizioni dopo aver ricevuto, lo scorso 1 marzo, la prima dose di vaccino anti Covid prodotto da AstraZeneca. Accade a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), dove la 54enne Sonia Battaglia - questo il nome della donna ricoverata - ha ricevuto il vaccino del lotto ABV5811, che in queste ore è in via di sequestro in tutta Italia. La notizia è stata diffusa dai familiari, ed è stata confermata da fonti sanitarie: la donna, sottolineano i parenti, non aveva alcuna patologia pregressa e al momento si trova in rianimazione nell'ospedale del Mare di Napoli.

  23. TopGan commentata il 19/03/2021 06:48:53:

    Morte Cerebrale per Zelia, insegnante di 37 anni, vaccinata Astrazeneca Zelia Guzzo ha accusato una emorragia cerebrale dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca Gela - Morte cerebrale di Zelia Guzzo, l’insegnante di 37 anni in condizioni gravissime perché colpita da una emorragia cerebrale. Due settimane fa aveva ricevuto il vaccino Astrazeneca. Le sue condizioni erano già gravissime da venerdì scorso e non reagiva ai farmaci. I medici avevano provato tamponare l’edema ma solo un miracolo avrebbe potuto salvarla. Da diversi giorni l’insegnante respirava artificialmente. Bisognerà attendere le prossime ore per staccare la macchina che la tiene in vita solo meccanicamente. La procura di Gela ha aperto una inchiesta per accertare l’eventuale causalità con il vaccino che aveva ricevuto il primo marzo. Dolore e rabbia tra i famigliari ed in tanti colleghi che la conoscevano.

  24. Aricia commentata il 28/03/2021 09:17:39:

    Trombosi dopo il vaccino, 35enne ricoverata al Goretti Latina - Ragazza curata nel reparto di Medicina d’Urgenza Aveva ricevuto la prima dose del farmaco di AstraZeneca E' ricoverata al secondo piano del Santa Maria Goretti, nel reparto di Medicina d'Urgenza, ed è affetta da trombosi cerebrale una ragazza del capoluogo vaccinata con l'AstraZeneca. La 35enne, prima che si manifestasse la presenza di coaguli nel sangue (trombi), aveva ricevuto la propria dose del farmaco anglo-svedese, vale a dire il vaccino sospeso per quattro giorni (dal 15 al 18 marzo) e successivamente ripreso dopo il via libera dell'Ema. «Il numero di eventi tromboembolici complessivi nelle persone vaccinate non sembra essere superiore a quello osservato nella popolazione generale», così si è espressa l'agenzia europea del farmaco dando l'ok alla somministrazione del prodotto britannico alla popolazione dei Paesi dell'Ue. La campagna vaccinale col preparato di AstraZeneca nel Lazio è ripartita sabato. «Si tratta di un vaccino efficace e sicuro - ha aggiunto sempre l'Ema dopo il benestare alle iniezioni - non associato al rischio di sviluppare trombosi e i benefici sono superiori ai rischi». Su circa 17 milioni di persone che sono state vaccinate con Astrazeneca nell'Unione Europea (risulta da un'analisi effettuata a livello continentale) solo in 15 casi ci sono stati eventi gravi di trombosi, la maggior parte dei quali riscontrati nelle donne. In Italia, fino alla scorsa settimana, i casi di trombosi riscontrati in pazienti vaccinati si erano registrati a molti chilometri di distanza da noi (tra Sicilia e Piemonte), da qualche giorno alla lista purtroppo si è aggiunto anche quello di una 35enne del capoluogo. Intorno al ricovero della ragazza pontina al Santa Maria Goretti regna il più assoluto riserbo.

  25. Aricia commentata il 28/03/2021 09:22:26:

    Astrazeneca, finanziere di 48 anni stroncato da un malore a Formia: due giorni fa aveva fatto il vaccino E' arrivato nel parcheggio della caserma della Guardia di finanza di Formia, stava andando al lavoro al Centro navale delle Fiamme Gialle quando si è accasciato davanti ai colleghi. Il finanziere aveva 48 anni e viveva a Scauri, è morto poco dopo all'ospedale di Formia, per lui non c'è stato niente da fare, è stato ucciso da un infarto. Inutili i soccorsi prestati dai sanitari dell'Ares 118. Due giorni fa era stato vaccinato, come tutti gli esponenti della forze dell'ordine gli era stata somministrata una fiala di AstraZeneca, un collegamento allo stato esclusivamente temporale, ma sul quale le autorità sanitarie faranno i dovuti accertamenti per escludere un nesso con l'inoculazione. Secondo le prime informazioni già ieri aveva avvertito dolori di stomaco e anche questa mattina, arrivando al lavoro, aveva detto di non sentirsi bene. Profondo cordoglio nella Guardia di finanza, i colleghi di Formia hanno immediatamente raggiunto il Dono Svizzero appena saputo che il loro collega era deceduto e si sono stretti alla famiglia del militare. L'uomo era originario della Campania ma da tempo viveva nella località balneare del Comune di Minturno.

  26. TopGan commentata il 28/03/2021 16:26:45:

    AstraZeneca, professoressa muore di trombosi a 46 anni a Palermo: «Nell'anamnesi presente il vaccino» Cinzia Pennino è morta a causa di una trombosi dopo che le era stato somministrato il vaccino Astrazeneca. Il Policlinico di Palermo ha segnalato alla magistratura e all'Aifa il decesso dell'insegnate di 46 anni. Alla donna era stato somministrato il vaccino anti Covid nei giorni scorsi. «La paziente è giunta al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo il 24 marzo in condizioni molto critiche con trombosi profonda estesa e una storia anamnestica nella quale è presente anche una somministrazione vaccinale. - dice il nosocomio in una nota -. Trasferita presso la Terapia Intensiva in disfunzione multiorgano nonostante i trattamenti avanzati e le cure prestate dai sanitari è deceduta questa mattina». «Come previsto in tale circostanza - conclude - il caso è stato segnalato all'Aifa e alla autorità giudiziaria». Cinzia Pennino insegnava all'istituto Don Bosco Ranchibile. Gli accertamenti «La correlazione fra la morte della donna e il vaccino non è per niente scontata - dice Renato Costa, come riporta il Giornale di Sicilia, commissario per l'emergenza Covid a Palermo - L'autorità giudiziaria farà i necessari accertamenti, ma al momento non si può parlare di alcuna correlazione». Cinzia Pennino insegnava Scienze all'istituto Don Bosco di Palermo. Era molto apprezzata da colleghi e studenti e non solo come docente. I colleghi la descrivono come una "persona solare, sempre allegra e disponibile con tutti". Da molti anni era impegnata nel volontariato, soprattutto nel centro salesiano Santa Chiara dell'Albergheria e nel Vis, con cui ha partecipato a diverse missioni in Africa, nei villaggi poverissimi del Senegal.

  27. Moreira Carla commentata il 29/03/2021 08:48:35:

    Vaccinata con AstraZeneca: morte cerebrale per l’insegnante di Gela È stata avviata la procedura per la dichiarazione di morte cerebrale per l’insegnante di Gela di 37 anni che pochi giorni fa era stata ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in seguito a un grave malore. Sul suo caso la procura di Gela ha aperto un fascicolo sequestrando le cartelle cliniche e la documentazione inerente il vaccino. Undici giorni prima, infatti, la docente aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Venerdì mattina ha cominciato ad accusare un forte mal di testa e stato confusionale. Dopo il trasporto all’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela è stato disposto il trasferimento al Sant’Elia dove è stata sottoposta ad un delicato intervento di Neurochirurgia. La donna, secondo i primi accertamenti medici, sarebbe stata colpita da trombosi ed emorragia cerebrale. “Questa mattina – ha dichiarato il primario di Anestesia e Rianimazione Giancarlo Foresta – ho compilato la scheda di sospetta reazione avversa al farmaco per l’Aifa. La paziente, a quanto sembra non aveva malattie pregresse. Personalmente non ho la competenza per stabilire se esiste una relazione tra il vaccino e il quadro clinico della ragazza. Gli approfondimenti dell’Aifa serviranno proprio a chiarire questo”.

  28. TopGan commentata il 02/04/2021 17:38:50:

    AstraZeneca, Londra segnala 30 nuovi casi di coaguli e 22 trombosi del seno venoso cerebrale L'Agenzia regolatrice inglese dei farmaci (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency) ha segnalato un totale di 30 casi di disturbi della coagulazione dopo la somministrazione del vaccino anti COVID-19 AstraZeneca. Il 18 marzo, come riporta Reuters, l'Agenzia ha dichiarato che c'erano stati cinque casi di un raro coagulo di sangue cerebrale tra gli 11 milioni di dosi somministrate. Giovedì la stessa agenzia ha evidenziato 22 segnalazioni di trombosi del seno venoso cerebrale - un disturbo della coagulazione cerebrale estremamente raro - e 8 segnalazioni di altri eventi di coagulazione associati a piastrine basse su un totale di 18,1 milioni di dosi somministrate. Ema: «Benefici AstraZeneca superano rischi» «Due settimane fa abbiamo concluso che i benefici del vaccino» anti-Covid di AstraZeneca «nel prevenire il vaccino con gli associati rischi di ospedalizzazione e morte superano il rischio di effetti collaterali. La nostra posizione non è cambiata». Lo ha spiegato la direttrice dell'Ema Emer Cooke, durante un briefing con la stampa a Bruxelles, dopo la decisione della Germania di limitare la somministrazione del vaccino di AstraZeneca alle persone di almeno 60 anni. E un «nesso causale» tra i rarissimi casi di coaguli «inusuali» del sangue registrati in alcuni Paesi e «l'uso del vaccino - prosegue Cooke - non è stato ancora provato, ma è possibile e sono in corso ulteriori indagini». «Secondo l'attuale conoscenza scientifica - aggiunge Cooke - non c'è alcuna prova che sostenga la limitazione dell'uso di questo vaccino in alcuna popolazione».

  29. TopGan commentata il 02/04/2021 17:47:14:

    Carabiniere vaccinato con AstraZeneca muore a 46 anni: si attende l’esito dell’autopsia Emanuele lascia moglie e figlio di 8 anni. Secondo l’ospedale non ci sarebbe alcun nesso con la morte UDINE – Sarà disposta nei prossimi giorni l’autopsia per chiarire le cause del decesso di Emanuele Calligaris. L’esame punta a stabilire con esattezza quali motivi abbiano portato alla morte il 46enne carabiniere, scomparso ieri sera nell’ospedale di Udine. Qui, Calligaris era stato ricoverato dopo un aneurisma che lo aveva colpito nelle ore precedenti. Un’emorragia cerebrale che, purtroppo, non gli ha lasciato scampo, gettando nel dolore e nello sconforto non soltanto la famiglia, ma anche i colleghi dell’Arma. Il 4 marzo Emanuele aveva ricevuto la vaccinazione anti Covid con siero Astrazeneca, riservato alle forze dell’ordine. L’Azienda sanitaria, in ogni caso, ha spiegato come non ci sia alcuna correlazione tra la morte del 46enne e l’inoculazione del vaccino. Calligaris abitava a Montegnacco di Cassacco assieme alla moglie e al figlio di 8 anni. Prestava servizio nella legione carabinieri di Udine, dopo una lunga esperienza al Centro di cooperazione internazionale tra le polizie a Thorl Maglern, al confine con Tarvisio. La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio anche in Valcanale.

  30. TopGan commentata il 06/04/2021 07:21:59:

    Messina, gravissimo avvocato colpito da trombosi. Vaccinato con Astrazeneca il 12 marzo A differenza di quanto comunicato in un primo momento, il Policlinico fa sapere che "non è morto ma è in gravissime condizioni l’avvocato di 46 anni, colpito da emorragia cerebrale". Un errore per il quale è giusto scusarsi con la famiglia. Il legale, Mario Turrisi, è ricoverato in Rianimazione, in seguito a un malore accusato ieri. Ha avuto una trombosi che ha provocato una emorragia cerebrale. Il caso è stato segnalato all’Aifa. Il legale di 46 anni, originario di Tusa, è giunto nel nosocomio messinese la scorsa notte, dopo essersi sentito male. Il 46enne era stato sottoposto al vaccino Astrazeneca lo scorso 12 marzo a Mistretta, insieme ad altri avvocati (poi la somministrazione al comparto giustizia era stata sospesa). Proprio in quell'occasione sul suo profilo aveva postato una sua foto con la scritta "Io mi vaccino" per sottolineare l'importanza della campagna vaccinale. Dopo pochi giorni dal siero l'uomo ha cominciato però ad accusare forti mal di testa. A Pasqua le sue condizioni si sono aggravate e l'avvocato, che si occupa di previdenza del lavoro ed assicurativo, è stato trasferito a Messina. Immediata la segnalazione all'Aifa. Ieri per tutta la giornata si sono rincorse le notizie sul suo stato di salute: in mattinata persino la notizia della morte cerebrale, dell'uomo. Poi la precisazione del Policlinico. Grande apprensione a Tusa, con il sindaco Luigi Miceli al Policlinico per portare il conforto di tutta la comunità alla famiglia. Nei giorni scorsi la morte della professoressa Augusta Turiaco, l'insegnante cinquantacinquenne di musica della scuola media Mazzini-Gallo morta per trombosi, dopo che nelle settimane precedenti era stata sottoposta al vaccino di AstraZeneca. Inchiesta della Procura di Messina.

  31. TopGan commentata il 06/04/2021 08:34:24:

    Shock anafilattico dopo il vaccino, la disavventura di un'infermiera di Belvì Oltre alla sofferenza, un'odissea sanitaria per la donna Shock anafilattico dopo il vaccino anti Covid-19. È capitato a una infermiera di Belvì che, oltre alla sofferenza, ha dovuto vivere una vera e propria odissea sanitaria che l'ha provata forse più dello stesso shock. L'infermiera è stata sottoposta alla prima dose di Pfizer alle 12.30 di venerdì scorso. Alle 14.30 di sabato ha avuto le prime avvisaglie: non riusciva a respirare, formicolio in tutto il corpo, lieve paralisi degli arti, nausea, vomiti. Alle 18.30 è stata portata dalla guardia medica in servizio ad Aritzo, dove è stata sottoposta a un trattamento d'emergenza a base di adrenalina e cortisone. Il medico ha quindi avvertito il 118 di Belvì gestito dall'Associazione volontari di Aritzo. L'ambulanza ha dovuto trasportare la paziente al mezzo medicalizzato che si trova nel Mandrolisai. Visto che il Pronto soccorso di Sorgono non accetta codici rossi, è stata sino al San Francesco di Nuoro, dove è arrivata di notte. Il pronto soccorso dell'ospedale nuorese era praticamente privo di personale: un solo medico, un solo infermiere e due operatori socio sanitari per una lunga fila di pazienti. Qui le son stati fatti i prelievi. Alle 5 del mattino è stata rispedita a casa. A oggi la donna non si capacita di quanto le è accaduto. Parrebbe infatti che questo vaccino non dia effetti collaterali così gravi. Ci si chiede allora quali siano le ragioni dello shock anafilattico. L'infermiera ha dovuto fare tutto da sola, prenotando a Nuoro una risonanza magnetica, a Sorgono la visita neurologica, a Cagliari quella cardiologica. Dall'ospedale di Nuoro nemmeno una telefonata in merito all'esito degli esami. Adesso ci si chiede se ci possa essere una correlazione tra il vaccino e degli effetti collaterali così gravi come quelli che hanno riguardato la donna di Belvì. Al momento lei, con grande sacrificio, sta facendo tutti gli accertamenti. Lo spavento è stato tanto, anche e soprattutto per la consapevolezza che l'ospedale più vicino, nel caso in cui qualcosa fosse andato storto dopo la prima dose di vaccino, è a 80 chilometri di distanza.

  32. TopGan commentata il 08/04/2021 07:59:11:

    Genova, insegnante 32enne muore dopo ricovero per “quadro trombotico ed emorragico”. Era vaccinata con Astrazeneca Policlinico: "Attivate le segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa". Sileri: "È presto per dire che ci sia un nesso causa-effetto" Un’insegnante di 32 anni, ricoverata all’Ospedale San Martino di Genova dopo una emorragia cerebrale, è morta questa mattina. La donna era stata vaccinata il 22 marzo con Astrazeneca. Oggi l’Ospedale ha comunicato che “è iniziata alle 9.44 l’osservazione di 6 ore per la conferma di stato di morte cerebrale per la paziente di 32 anni ricoverata presso la nostra Rianimazione”. Ieri lo stesso istituto aveva segnalato il caso “di quadro trombotico ed emorragico cerebrale riferito a una insegnante di 32 anni vaccinata presso la Asl di residenza in Liguria con vaccino AstraZeneca il 22 marzo e con esordio sintomatologico dal 2 aprile”. La direzione del Policlinico aveva attivato le previste segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa. “È presto per dire che a Genova ci sia un nesso causa-effetto“, dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, in un’intervista alla Stampa. “Dobbiamo affidarci alla farmacovigilanza per avere una base scientifica. Si tratta di una donna giovane e questa complicanza della trombosi, nei rari casi in cui si è manifestata, è stata notata soprattutto nel genere femminile e in una fascia d’età bassa“. Su un eventuale intervento dell’Ema, Sileri spiega: “L’Ema credo dovrà pronunciarsi nuovamente per introdurre un limite di età, non per bloccare o sospendere la somministrazione. Individuata la fascia d’età di cui parlavamo prima, con un rischio maggiore di trombosi, si mette un limite per la somministrazione o un’avvertenza che preveda un monitoraggio di chi viene vaccinato. È una complicanza che una volta riconosciuta in tempo è facilmente trattabile“. Nel frattempo, i familiari della insegnante hanno acconsentito alla donazione degli organi, come comunicato dall’Ospedale San Martino di Genova dopo che gli stessi parenti hanno dato l’assenso alla divulgazione della notizia.

  33. TopGan commentata il 09/04/2021 15:14:51:

    Choc a Napoli, Ciro muore a 62 anni: 20 giorni fa vaccinato con AstraZeneca L’uomo è deceduto questa notte all’ospedale Cardarelli di Napoli NAPOLI – Un operatore scolastico, Ciro Castellano, 62 anni, a cui era stata somministrata la prima dose del vaccino AstraZeneca, lo scorso 26 febbraio, è deceduto la scorsa notte nell’ospedale Cardarelli di Napoli. Venerdì scorso, quando le condizioni di Castellano si sono aggravate, i familiari, insieme con il loro legale, l’avvocato Emilio Coppola, hanno presentato una denuncia alla Procura di Napoli con la quale hanno chiesto ai pm “di fare luce su eventuali responsabilità”. Castellano prestava servizio nel liceo artistico “Santi Apostoli” della città: si era sottoposto a tampone il 7 marzo, ma risultò negativo. Ciononostante accusava problemi respiratori. La notte successiva, tra il 7 e 8 marzo, i familiari di Castellano sono stati costretti a chiamare il 118 che l’ha trasportato nel pronto soccorso del Cardarelli. Inizialmente i sanitari non hanno ritenuto necessario il suo trasferimento in un reparto Covid. Solo dopo avere appurato la positività al Sars-Cov-2, nella giornata dell’8 marzo, il 62enne è stato ricoverato nell’apposito reparto e, il giorno dopo, il 9, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, in terapia intensiva dove stanotte è deceduto. FONTE ANSA

  34. TopGan commentata il 12/04/2021 10:24:16:

    Torino, donna di Lanzo muore 12 ore dopo il vaccino: la Procura dispone l’autopsia La 77enne Maria Rosa Casanova soffriva di ipertensione. La figlia Roberta: «Voleva vaccinarsi, ma io ero titubante. Dopo un consulto con il medico abbiamo deciso di farlo» Sarà eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Maria Rosa Casanova, la pensionata 77enne di Lanzo morta poche ore dopo che le era stata somministrata una dose del vaccino Moderna. L’esame si svolgerà nell’ospedale di Ciriè. La donna è deceduta la mattina di Pasquetta, poco meno di dodici ore rispetto a quando aveva ricevuto il vaccino. Rossella, come la conoscevano in paese, si trovava nella sua casa di Lanzo, comune del torinese dove era molto conosciuta. Soffriva di ipertensione, aveva il diabete che curava con l’insulina e il pacemaker ma, nonostante queste patologie, fino al giorno prima del vaccino stava bene. Proprio nel pomeriggio, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri coordinati dalla Procura, si sarebbe iniettata una dose di insulina. Per questo il fascicolo su cui sta lavorando il pm Lea Lamonaca è per atti relativi alla morte e l’ipotesi è omicidio colposo contro ignoti . «Lei voleva vaccinarsi, me lo chiedeva sempre- racconta la figlia Roberta -. Io ho anche pensato di non farglielo fare. Ma dopo il consulto con il medico abbiamo deciso di farlo». La decisione di affidarsi ai carabinieri dopo aver letto di una notizia simile accaduta ad Empoli. Mercoledì pomeriggio Roberta è andata dai carabinieri di Lanzo e ha raccontato le ultime ore di sua madre al maresciallo Paolo Spataro. «Vogliamo solo capire che cosa sia accaduto – spiega la figlia -. Non voglio alimentare altre polemiche ma solo sapere che cosa le sia accaduto».

  35. TopGan commentata il 14/04/2021 17:44:07:

    AstraZeneca, ragazza di 26 anni ricoverata a Milano: «Trombosi». Due settimane fa il vaccino ​AstraZeneca, ancora un caso segnalato di trombosi: è una ragazza di 26 anni la paziente ricoverata a Milano. Due settimane fa il vaccino. La giovane donna è ricoverata da ieri al Policlinico di Milano con trombosi cerebrale. La 26enne 16 giorni fa era stata vaccinata con il siero di Astrazeneca, secondo quanto si apprende dall'ospedale. Essendo un intervallo piuttosto lungo, non è possibile al momento stabilire se vi sia una correlazione tra la vaccinazione e la trombosi. Al momento, come riferiscono fonti del nosocomio, la paziente è cosciente, in condizioni stabili e sta rispondendo bene alle terapie. La prognosi rimane riservata e la donna è sotto stretta osservazione.

  36. TopGan commentata il 14/04/2021 18:29:03:

    Marie Scully, prima ematologa del Regno Unito che ha collegato i rari trombi ad AstraZeneca La specialista ha capito il legame tra il vaccino anglo-svedese e i rari trombi cerebrali osservando tre pazienti e ha individuato la giusta terapia. Ai tedeschi il merito delle prime segnalazioni all’Ema LONDRA – Il primo indizio: una donna di circa 30 anni ricoverata all’inizio di marzo all’University College Hospital di Londra con trombi nel cervello e una carenza di piastrine. «Non quadrava» , ha raccontato al Guardian l’ematologa Marie Scully. «Generalmente quando si verificano problemi come questi riusciamo a individuare una causa, ma con questa giovane donna no». La professoressa Scully è la prima medica del Regno Unito ad aver collegato la trombosi al vaccino di AstraZeneca anche se sono stati medici tedeschi a sollevare il problema nelle sedi istituzionali, mossa che ha poi portato alla discussione all’Ema (Agenzia regolatoria europea) e alle conseguenti scelte di molti Paesi di destinare il vaccino AstraZeneca alla popolazione più anziana, che non ha mai subito questo raro effetto collaterale. Trombi nel fegato e nei polmoni Il bilancio rischi-benefici è saldamente a favore del vaccino, ma la diagnosi della trombosi da vaccino e l’identificazione della giusta terapia per contrastarla ha indubbiamente salvato la vita di diversi soggetti a rischio. Oggi la comunità medica si aggiorna quotidianamente sui casi di coagulazioni anomale. In Gran Bretagna esiste un gruppo WhatsApp che conta circa 500 membri, ma ancora il mese scorso mancavano certezze. Al momento del ricovero, la paziente londinese aveva mal di testa, nausea, vomito, intolleranza alla luce. Come primo passo le è stata prescritta una trasfusione di piastrine e piccole dosi di farmaci anticoagulanti. La paziente sembrava migliorare, ma le piastrine non aumentavano. È allora che l’ecografia ha individuato un trombo nel fegato. «Questo è del tutto inusuale», ha ricordato Scully, sottolineando che ce n’erano altri, nei polmoni, e tutti sembravano peggiorare nonostante la terapia. La settimana successiva la paziente si è aggravata ed è stata trasferita in terapia intensiva. L’individuazione della giusta terapia A questo punto, scrive il Guardian, per affrontare un caso complicato e misterioso è scattata un’operazione multidisciplinare. L’evolversi della sindrome faceva pensare alla trombocitopenia indotta da eparina – una reazione a catena provocata dal complesso tra eparina e il fattore piastrinico Pf4 che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi che formano trombi – ma alla donna non era stata somministrata l’eparina. Nel frattempo erano giunte segnalazioni di casi simili, uno a Birmiingham e un altro a Londra . «Avevamo escluso tutto», ricorda Marcel Levi, direttore dell’ospedale ed ematologo. «Allora Marie disse, facciamo il test per l’eparina». L’esame rivelò in tutti i pazienti livelli elevati di eparina e Pf4. I tre pazienti avevano una sola cosa in comune: pochi giorni prima avevano ricevuto il vaccino AstraZeneca. Levi contattò immediatamente i consiglieri scientifici del governo, Chris Whitty, che lavora nel suo stesso ospedale, UCLH, e Patrick Vallance, oltre all’agenzia britannica di regolamentazione e vigilanza sui farmaci, MHRA. «Avevo saputo da un gruppo tedesco che erano arrivati a risultati simili» (ne abbiamo scritto qui). Lo studio dello specialista tedesco della coagulazione Andreas Greinacher, dell’Università di Greifswald, e la sua spiegazione per le rare trombosi è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine. Marie Scully Voleva che tutti gli ospedali fossero al corrente del problema al più presto e sapessero come affrontarlo: anticoagulanti ma niente eparina, niente trasfusione di piastrine, la necessità di abbassare la risposta immunitaria ed evitare la produzione degli anticorpi Pf4, somministrazione endovenosa di immunoglobuline. Informazioni che hanno portato a diagnosi più veloci e in tanti casi fatto la differenza.

  37. TopGan commentata il 27/05/2021 08:27:18:

    Siracusa, militare morto dopo Astrazeneca: aveva appena avuto il covid. Ecco le cause della morte Pare sia ormai prossima la richiesta di archiviazione per alcuni degli iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo Il 43enne Stefano Paternó aveva già avuto il covid, silente e asintomatico. Il sottufficiale della Marina militare in servizio alla base di Augusta, deceduto il 9 marzo a Misterbianco 15 ore dopo la prima dose del vaccino Astrazeneca, aveva quindi sviluppato una relazione anticorpale e valori tre volte superiori al normale con un potenziamento dipendente dagli anticorpi (ADE). “La causa e i mezzi del decesso di Stefano Paternò devono essere ricondotti all’arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da distress respiratorio acuto) – la conclusione alla quale sono giunti i consulenti della Procura di Siracusa che sta indagando sulla morte di Paternò – e sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca”. Nessuna trombosi, quindi, ma un fenomeno infiammatorio atipico e violento opposto, una patologia fatale per cui i polmoni non sono stati in grado di funzionare correttamente che avrebbe provocato un accumulo di fluido e il successivo collasso delle sacche d’aria, rendendo i polmoni incapaci di effettuare lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica. “L’esito negativo delle analisi chimico tossicologiche consente di escludere che il decesso del Paternò sia da attribuire a cause o concause di natura tossica”, scrivono ancora i consulenti medici Giuseppe Ragazzi, Marco Marietta, Carmelo Iacobello e Nunziata Barbera nelle 66 pagine di consulenza, nelle quali i periti nominati dal Pm Gaetano Bono e dal procuratore capo Sabrina Gambino avrebbero quindi accertato la correlazione tra decesso e somministrazione del vaccino. Ma non la responsabilità del vaccino. “Non passi – tiene a precisare il procuratore Gambino – alcun fenomeno allarmistico in merito ad Astrazeneca. Si è trattato di un fenomeno legato alle condizioni di salute di base da parte del militare”. Se, quindi, Paternò si fosse sottoposto al test sierologico quantitativo prima di vaccinarsi (ma non poteva saperlo, non essendo neanche previsto tra l’anamnesi) o avesse atteso alcuni mesi dopo il contagio, forse si sarebbe potuto salvare. I periti inoltre non avrebbero ravvisato condotte colpevoli del personale sanitario o parasanitario. Per questi motivi pare sia ormai prossima la richiesta di archiviazione per alcuni degli iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo: Lorenzo Wittum, in qualità di legale rappresentante di AstraZeneca Italia, un medico e un infermiere dell’ospedale militare dove era stata somministrata la dose e un medico del 118. Il lotto ABV2856 nel frattempo è stato dissequestrato dopo l’esito delle analisi secondo cui rispecchia i parametri qualitativi e sono conformi al dossier di registrazione approvati dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Le dosi dissequestrate e restituite ai responsabili di ciascuna struttura sanitaria saranno destinate nuovamente agli hub, per il normale ciclo vaccinale in favore della popolazione. Astrazeneca che, peraltro, è lo stesso vaccino utilizzato proprio dai magistrati titolari dell’indagine.

  38. Aricia commentata il 12/06/2021 06:49:28:

    Antonella Viola: "Per favore non fate la seconda dose di AstraZeneca" L'immunologa spiazza tutti a Otto e mezzo: "Basta allarmismi? No, questa volta non me la sento. Non ci sono dati sulla seconda dose di AZ" “Per favore non fate la seconda dose di AstraZeneca”: così Antonella Viola ha spiazzato tutti a Otto e Mezzo, dove è intervenuta sul caso della 18enne di Genova morta per trombosi dopo il vaccino. La Gruber le aveva chiesto: “Vogliamo dire basta allarmismi?”, ma lei ha risposto decisa: “No, questa volta non me lo sento. Questa volta voglio dire di non fare la seconda dose AstraZeneca. Perché se è vero che non ci sono dati su trombosi nella seconda somministrazione, è anche vero che ci sono pochissimi dati visto che in pochi hanno ricevuto due volte il siero”. L’immunologa poco prima si era mostrata affranta dalla notizia della morte della ragazza: “Per me oggi è una giornata difficile. Io sono mesi che dico che il vaccino AstraZeneca non va somministrato alle donne giovani e oggi, con la morte della 18enne di Genova, per me è un fallimento personale. Bisogna avere il coraggio di dire che serve fare un altro vaccino e non AstraZeneca se si ha meno di 60 anni. Anche gli open day vanno aboliti”. La Viola non vuole fare facile allarmismo. Le sue affermazioni si basano su studi scientifici: “Per non aver dubbi - aveva detto qualche giorno fa in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ - basta leggere un lavoro uscito sulla rivista Science dove si spiega come man mano che si scende con l’età i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici. Nei più giovani il pericolo di avere conseguenze gravi a causa del Covid è invece molto basso. Ecco perché la Francia ha stabilito di limitare i due vaccini a vettore virale agli over 55”.

  39. TopGan commentata il 08/08/2021 17:29:13:

    Arona, vaccinato a 52 anni con Pfizer muore mezz'ora dopo: aperta un'inchiesta di Carlotta Rocci L'uomo è andato a casa dopo i 15 minuti obbligatori di osservazione. Disposta l'autopsia Si era vaccinato questo pomeriggio al Pala Green di Arona, nel Verbano-Cusio-Ossola, sulle rive del lago Maggiore. E' morto mezz'ora dopo. Andrea Pirali, 52 anni, che ad Arona abitava, aveva ricevuto l'iniezione alle 14.45 nell'hub vaccinale. E' andato a casa dopo i 15 minuti obbligatori di osservazione. Alle 16,30, poco dopo essere rientrato, l'uomo si è sentito male. E' arrivata un'ambulanza che lo ha portato in ospedale ma Pirali è morto subito dopo il suo arrivo.Un malore, dice chi è intervenuto sul posto per soccorrerlo, ma la concomitanza con il vaccino anti-Covid appena ricevuto ha fatto comunque scattare i controlli. Sono intervenuti i carabinieri, è stata informata la procura di Verbania e sul corpo dell'uomo sarà disposta l'autopsia che servirà per capire se possoao esserci state correlazioni tra il decesso e somministrazione del siero anti-Covid. "Domani la campagna vaccinale continua come da programma perché dopo l'intervento delle forze dell'ordine nulla è stato sequestrato all'hub vaccinale", spiega il sindaco di Arona, Federico Monti.

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