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  1. In data 18/12/2020 07:44:11 a pubblicato
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    Usa, segnalata grave reazione allergica al vaccino Pfizer

    Dopo i 2 casi di reazione allergiche in Inghilterra ecco ora un caso negli stati Uniti

    Una operatrice sanitaria statunitense cui è stato somministrato il vaccino contro il coronavirus di Pfizer e Biontech ha sviluppato una grave reazione allergica, ma le sue condizioni sono ora stabili. Lo riferisce il "New York Times", che cita fonti sanitarie del Barlett Regional Hospital di Juneau, in Alaska, dove l'operatrice sanitaria lavora e dove ha ricevuto il vaccino.

    Il quotidiano evidenzia che il soggetto non aveva alcun precedente di allergie, ma ha sviluppato comunque una reazione allergica grave 10 minuti dopo la somministrazione del farmaco. La donna aveva ricevuto la prima dose del vaccino di Pfizer e Biontech di fronte alle telecamere lo scorso 11 dicembre, nell'ambito della campagna governativa tesa a promuovere la "fiducia nei vaccini" tra i cittadini statunitensi.

    La donna ha sviluppato rush cutanei, tachicardia e una crisi respiratoria, e le è stata somministrata epinefrina per placare i sintomi, che però si sono ripresentati, ed hanno costretto i medici curanti a fare anche uso di steroidi. Un ulteriore aggravamento ha costretto ad un ricovero in terapia intensiva.

    Fonti mediche riferiscono che la donna "si sente bene e resta entusiasta del vaccino". Il caso aumenta però la preoccupazione in merito all'intensità delle reazioni avverse al vaccino, dal momento che secondo gli esperti l'infermiera ha rischiato di perdere la vita.



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  2. In data 07/12/2020 08:48:25 a pubblicato
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    Diario del virus: fame d’aria e tanta paura: cosa ricorderò della mia vittoria contro il Covid

    di Pier Giorgio Scrimaglio 06 dic 2020

    Ho preso il Covid, in una forma aggressiva: sono stato ricoverato per nove giorni in terapia sub-intensiva. Ora sono a casa, in convalescenza. Sono guarito, ma voglio fermare i ricordi di quello che mi è capitato. Non devono finire nel «cassetto della memoria».

    24 ottobre. Come sempre, mi tengo in forma: tennis, camminate, bicicletta. Smart working e vita tranquilla. Vado a giocare a tennis. Ho una tossetta noiosa. Dopo dieci minuti mollo, con una scusa.

    25 ottobre. A pranzo vado in bici, ho il fiato corto.

    26 ottobre - 1 novembre. Arrivano spossatezza e febbriciattola. Lo sciroppo della tosse è inutile: ho attacchi fortissimi. La situazione peggiora rapidamente. Inizio a prendere antibiotici e cortisone, come da indicazione del medico di base. Fatico a mangiare e bere. Spesso non sono lucido. Il primo novembre, su suggerimento di un amico, vado in ospedale a Moncalieri. Mi fanno il tampone e le lastre ai polmoni: il referto è buono. Mi dimettono.

    2-4 novembre. Sono positivo al Covid. Proseguo con antibiotici e cortisone. Il saturimetro indica 92. Sono sempre più stanco. Comincia la fame d’aria, di notte non respiro. Gli amici sono in ansia: vivo solo, in un posto isolato.

    5 novembre. Il saturimetro indica 87. Non mi voglio far ricoverare, trovo giustificazioni. Gli amici mi fanno capire che chiamare il 118 è l’unica cosa da fare.

    Mi ricoverano al Pronto soccorso Covid. Uno stanzone enorme, tranquillo, coi letti a cerchio come i carri del West quando sono attaccati dagli indiani. Le lastre ai polmoni evidenziano una polmonite interstiziale bilaterale. Sono disidratato. Mi mettono la mascherina dell’ossigeno che dà un po’ di sollievo, anche psicologico. La notte in qualche modo passa. Un mio vicino di letto muore. Arrivano gli infermieri, gli mettono sopra un «coperchio» e lo portano via.

    6 novembre. Mi trasferiscono al reparto Covid. Sono tutti con lo «scafandro». Sono diviso da un separé dal mio vicino. Non lo vedo, sento che chiama a casa. Non so che ore sono. Chiudo gli occhi.

    7 novembre. Al mattino gli infermieri misurano pressione, febbre e saturazione. Che non va bene. Parleranno coi dottori per il casco. Proseguono le cure. Remdesivir, antibiotici e soluzione fisiologica in flebo. Cortisone in vena ed Eparina in pancia. E quattro litri di ossigeno. Mi portano il casco ventilatore: il rumore è assordante, sembra di essere in macchina a 200 all’ora coi finestrini aperti. Sento che mi fa bene. Lo terrò tutta la notte.

    8 novembre. La mattina le infermiere dicono che va davvero meglio. Se il casco non avesse funzionato, mi avrebbero portato in terapia intensiva. Qui inizia la guarigione.

    9 novembre. Attaccato a dei fili, respiro con le cannucce nel naso. Dormo controllando in continuazione di avere l’ossigeno. Non sto in piedi.

    10 novembre. I valori si stanno normalizzando. Ho sempre l’ossigeno, ma con minore intensità. Senza mascherina non respiro ancora. La tosse però è molto regredita. I medici sono soddisfatti.

    11 novembre. Mi spostano dal reparto infettivi sub-intensivi a un reparto di chirurgia convertito per il Covid. Via l’ossigeno, la prima reazione è di paura.

    12 novembre. La dottoressa mi ausculta il torace. Dice che è il momento di fare il tampone. Il risultato arriva nel pomeriggio: sono guarito e asintomatico. Lascio il posto in ospedale a chi ne ha bisogno.

    13 novembre. Mi danno il protocollo con le cure da seguire a casa, per la quarantena. C’è solo lo sciroppo per la tosse. 



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  3. In data 12/12/2020 09:29:46 a pubblicato
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    Vitamina D e Coronavirus

    Forse una opportunità per contrastare l’infezione da Coronavirus potrebbe arrivare dalla Vitamina D e a comunicarlo sono i professori Giancarlo Isaia ed Enzo Medico dell’Università degli Studi di Torino.

    Sulla base di numerose evidenze scientifiche e di considerazioni epidemiologiche, sembra che adeguati livelli plasmatici di Vitamina D siano necessari oltre che in prima di tutto per prevenire le numerose patologie croniche che possono ridurre l’aspettativa di vita nelle persone anziane, anche per determinare una maggiore resistenza all’infezione COVID-19 che, sebbene con minore evidenza scientifica, può essere considerata verosimile.

    “In riferimento alle misure utili per contrastare gli effetti della pandemia da Coronavirus, riteniamo opportuno richiamare l’attenzione su un aspetto di prevenzione, meno noto al grande pubblico, l’Ipovitaminosi D, il cui compenso, in associazione alle ben note misure di prevenzione di ordine generale, potrebbe contribuire a superare questo difficile momento” spiegano Giancarlo Isaia ed Enzo Medico, dell’Università degli Studi di Torino.

    Clicca qui per scaricare il PDF.



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  4. In data 01/12/2020 08:40:11 a pubblicato
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    Gare truccate e corruzione nelle Asl del Piemonte: 15 arresti nell’operazione Molosso

    Di Redazione QP 30 Novembre 2020 ALESSANDRIA

    La guardia di finanza di Torino ha eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare, smantellando una vera e propria associazione a delinquere accusata di gestire gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi.

    Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto, Enrica Gabetta, e dirette dal pm Giovanni Caspani hanno riguardato in particolare tre gare, per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro, bandite da Asl To4, A.O.U. Maggiore della Carità di Novara, Asl di Asti e di Alessandria, nonché dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria.

    L’operazione è chiamata ‘Molosso’ ed ha fatto emergere un “collaudato e articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate”. L’insieme è stato ricostruito anche grazie alle attività di intercettazione telefonica e di pedinamento, che ha portato all’esecuzione delle misure cautelari nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara e agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

    Le indagini, durate quasi un anno, hanno preso il via a seguito dell’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di circa 300mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive” (sostituto osseo) causato dalla condotta truffaldina di un’incaricata di un’impresa torinese che si avvaleva della “collaborazione” di un dipendente infedele il quale falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti.
    In particolare, il collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” al Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito.

    Nel mirino della Procura della Repubblica e dei militari della Guardia di Finanza sono finite, in particolare, tre gare bandite:

    – dalla “Città di Torino” – ASL TO4;

    – dalla A.O.U. Maggiore della Carità di Novara;

    – dalle ASL di Asti e di Alessandria, nonché dall’Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria.

    Il valore complessivo delle gare d’appalto oggetto di turbativa ammonta a circa 3,5 milioni di euro. Nel corso dell’operazione i Finanzieri hanno anche sequestrato disponibilità finanziarie e beni per quasi 300mila euro, riconducibili al profitto degli illeciti penali commessi.



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  5. In data 21/11/2020 11:34:17 a pubblicato
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    Plasma iperimmune, ecco quali sono i servizi trasfusionali pubblici dove è possibile donarlo

    Un elenco, in costante evoluzione, con tutti i SIMT (Servizio di immunoematologia e Medicina Trasfusionale) pubblici delle regioni italiane dove è possibile recarsi per donare il plasma iperimmune. Lo ha stilato il Centro nazionale sangue e si tratta di un vero e proprio vademecum di tutte le strutture pubbliche che hanno avviato la sperimentazione.

    Ad oggi, attraverso il monitoraggio periodico, sono state censite dal Cns oltre 4.300 sub-unità di plasma iperimmune donato dai pazienti che sono guariti dal Covid-19. Plasma raccolto da 134 servizi trasfusionali nazionali e che comprende sia il plasma per il quale è stato verificato il "titolo anticorpale", cioè la quantità di anticorpi neutralizzanti presenti e utili a debellare il virus, sia quello su cui questa analisi verrà effettuata al momento dell'utilizzo.

    Nella lista dei SIMT pubblicata dal Centro nazionale sangue, che verrà aggiornata costantemente, non sono inclusi i centri della Regione Lombardia, consultabili invece a questo link.


    download

    Scarica l'elenco dei SIMT dove donare il plasma iperimmune pubblicato dal Cns



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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