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  1. In data 20/08/2016 18:57:00 a pubblicato
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    Il rimedio POTENTE che NESSUNO vi dice per pulire le orecchie.

    L’acqua ossigenata è un ottimo e potente rimedio per far passare il dolore alla orecchie, togliere il cerume e curare completamente il raffreddore. Ci sono infatti molti vantaggi derivanti dall’applicazione di perossido di idrogeno nell’orecchio:

    • Rimozione del cerume. L’accumulo di cerume&nbsp;nelle orecchie è normale ma quando diventa eccessiva può indurre difficoltà uditive ed infezioni. L’acqua ossigenata ammorbidisce il cerume consentendo di eliminarlo facilmente.
    • Trattamento dell’infezione dell’orecchio. L’acqua ossigenata rimuove i microrganismi e batteri che causano l’infiammazione.
    • Sciogliere il raffreddore e allontanare l’influenza. La maggior parte di virus e batteri entrano proprio dalle orecchie e l’acqua ossigenata li elimina completamente.
    • Riduce il dolore alle orecchie. Se abbiamo ferite e tagli, l’acqua ossigenata è il miglior modo per disinfettare e far passare il dolore.
    • Guarigione del piercing/orecchino. Applicare l’acqua ossigenata accelera il processo di guarigione e ne previene l’infezione.

    Il medico americano Dott. Richard Simmons afferma che i virus dell’influenza e del raffreddore entrano nel nostro organismo attraverso il canale uditivo. La scoperta del dott. Simmons risale al 1928, ma la comunità medica del tempo rifiutò di considerare che i virus potrebbero non passare esclusivamente attraverso il naso o la bocca. Secondo il Dott. Simmons i virus, una volta entrati nell’orecchio interno (labirinto) per contatto, con le dita, oppure perché presenti nell’aria, iniziano il loro processo riproduttivo e si diffondono in tutto l’organismo facendoci ammalare.
    Come utilizzare l’acqua ossigenata per rimuovere il cerume
    Il cerume viene prodotto naturalmente nell’orecchio per proteggerlo contro le infezioni, le particelle di polvere, l’acqua e l’umidità. Quando il cerume diventa eccessivo si genera un intasamento delle orecchie causando disagio.
    Molti non lo sanno ma i cotton fioc, i famosi bastoncini di cotone, non servono a togliere il cerume ed anzi stimolano la formazione del tappo di cerume spingendolo all’interno e possono facilmente danneggiare il timpano determinando in tal modo la sordità permanente. Il tappo di cerume impattato deve essere rimosso solo da un medico otorinolaringoiatra.
    Di cosa hai bisogno:

    • Acqua ossigenata al 3% (10 volumi)
    • Acqua tiepida&nbsp;(temperatura corporea)
    • Siringa senza ago oppure un contagocce

    Procedimento:
    Versa mezza tazza di acqua tiepida in un recipiente, aggiungete mezza tazza di acqua ossigenata e riempite un contagocce. Da sdraiati utilizzate questo preparato per riempire l’orecchio interessato lasciando agire per 5 minuti. Poi ci si gira in modo che il liquido esca e si sciacqua l’orecchio con lo stesso procedimento, ma questa volta solo con acqua tiepida. Ripetere un’altra volta il procedimento. Spremere forte il liquido dal contagocce in modo che stimoli la fuoriuscita del cerume.



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  2. In data 20/08/2016 16:10:33 a pubblicato
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    Nissan, in Brasile presenta l’auto che va ad acqua e alcol – FOTO


    Si chiama e-Bio Fuel-Cell ed è un veicolo commerciale. E' spinto da energia elettrica prodotta da un generatore alimentato da una mescola di acqua e bioetanolo. Il numero uno di Nissan Carlos Ghosn dice che arriverà in commercio nel 2020

    Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non abbia immaginato (e desiderato) un’auto che andasse adacqua. Ecologica e facile da rifocillare, con costi quasi risibili e la possibilità di reperire “carburante” quasi ovunque. Solo un sogno? Stando al prototipo presentato dalla Nissan in Brasile, a margine dei Giochi Olimpici di cui è uno degli sponsor, assolutamente no.

    La vettura in questione (o meglio, il veicolo commerciale) si chiama e-Bio Fuel-Cell, ed è spinta daenergia elettrica ricavata tramite un generatore alimentato da bio-etanolo. O meglio, da un cocktail di acqua e alcol che tramite reazioni chimiche con l’idrogeno e l’ossigeno dell’atmosfera produce appunto l’elettricità di cui il sistema di trazione ha bisogno.

    Secondo quanto affermano i tecnici della Nissan, il processo è assolutamente eco-sostenibile. “A differenza di una normale Fuel-Cell, che non abbatte totalmente l’anidride carbonica, in quella conbio-etanolo le emissioni nocive sono eliminate dal processo di coltivazione della canna da zucchero, necessaria per ottenere il bio-carburante”. E, notoriamente, di canna da zucchero in Brasile ce n’è in abbondanza, al punto da aver favorito un ampio mercato di auto cosiddette “flexi-fuel”.

    Il prototipo Nissan utilizza indistintamente sia la mescola acqua-etanolo sia quest’ultimo solamente, e potendo contare su una Fuel Cell ad Ossido Solido teoricamente può garantire (ma questo saranno i test su strada che si stanno effettuando in Brasile a confermarlo) un’autonomia simile alle vetture con motore termico: 600 chilometri, pur essendo a tutti gli effetti un’auto a batteria.

    La casa giapponese, per bocca del suo numero uno Carlos Ghosn, sostiene che “il prototipo è giàoperativo e potrà arrivare in commercio nel 2020“. Al netto delle perplessità riguardanti, tra l’altro, il maggiore sfruttamento delle coltivazioni per ottenere il bioetanolo necessario, potrebbe essere unarivoluzione. Che immaginiamo non verrebbe presa molto bene dai signori del petrolio.



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  3. In data 20/08/2016 06:18:38 a pubblicato
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    CANCRO, È SVOLTA! LO SCIENZIATO ITALIANO: “DISTRUGGE LA MALATTIA”

    E’ stato messo a punto un farmaco composto da nanoparticelle in grado di penetrare direttamente nelle metastasi causate dal cancro al seno in organi come polmoni e fegato, distruggendole.

    Il nuovo nanofarmaco, scrive l’Ansa, è stato sperimentato al momento solo su topi, con risultati che sono stati definiti ”sbalorditivi”, tanto che si punta ad avviare i test sull’uomo nel prossimo 2017.

    La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Biotechnology, è frutto del lavoro del team di ricercatori dello Houston Methodist Research Institute, guidati da Mauro Ferrari, uno dei maggiori esperti di nanotecnologie in medicina a livello mondiale.

    Il nuovo nanofarmaco chiamato iNPG-pDox ha detto l’esperto all’ANSA, ”si dimostra capace di curare completamente le metastasi polmonari ed al fegato in modelli animali, ovvero in topi con tumore al seno. Circa il 50% delle cavie raggiunge infatti la completa guarigione, con un equivalente umano di oltre vent’anni di vita senza evidenza di tumore residuo. Un risultato importantissimo alla luce del fatto che non ci sono terapie attualmente disponibili per i tumori metastatici, di origine mammaria o di qualsiasi altra origine”.

    “Non farei mai promesse eccessive alle migliaia di malati di cancro – ha aggiunto Ferrari – ma i risultati sono sbalorditivi. Stiamo parlando infatti della possibilità di arrivare alla cura dei tumori metastatici”.

    La grandezza di questa nuova tecnologia, sta nel fatto che proprio grazie al nuovo farmaco, le nanoparticelle sono in grado di trasportare la cura fino al cuore delle cellule cancerose delle metastasi. Il farmaco attivo viene dunque rilasciato solo all’interno del nucleo della cellula metastatica, superando i meccanismi di resistenza ai farmaci messi in atto dalle stesse cellule del cancro.



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  4. In data 19/08/2016 13:07:29 a pubblicato
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    GIOIELLI MODENESI: I 4 BORGHI DA VISITARE

    L’abitudine di visitare grandi città o monumenti -per lo più famosi- ci può portare a trascurare veri e propri gioielli del nostro territorio, come i piccoli borghi. Oggi ve ne faremo conoscere quattro. Quasi tutti adagiati sull’Appennino modenese.

    Montalbano di Zocca


    È nominato per la prima volta nella dedizione del 1197 al Comune di Modena. Nel 1306 i Capitani di Montalbano sono annoverati nel Libro delle famiglie nobili e potenti di Modena. Tornato sotto il dominio diretto degli Estensi, Montalbano fece parte della Podesteria di Montetortore dalla quale venne distaccato nel 1629 per essere infeudato prima al marchese Giovanni Maria Barbieri Fontana poi al marchese Bellincini. Nel 1637 divenne feudo dei Montecuccoli sotto i cui discendenti rimase fino alla fine del XVIII.
    Montalbano è da sempre il paese “dalla terra pendente” forse perché le case dell’antico borgo si arrampicano quasi in verticale alla parete sud del Monte della Riva. Da questo borgo si ammira uno stupendo panorama: a nord i boschi che risalgono la Riva mentre a sud lo sguardo spazia oltre la valle del Rio Missano e arriva fino al crinale dell’appennino tosco-emiliano, dominato da Corno alle Scale e Monte Cimone.
    L’abitato antico si raccoglie compatto attorno alla chiesa dell’Assunta. Le abitazioni chiudono stretti vicoli e si arrampicano ai boschi del Monte della Riva.



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  5. In data 19/08/2016 13:06:30 a pubblicato
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    GIOIELLI MODENESI: I 4 BORGHI DA VISITARE

    Lavacchio


    Di grande interesse in questa antica frazione del comune di Pavullo nel Frignano, è la chiesetta cinquecentesca dedicata a Sant’Anna con il campanile posto nel mezzo della facciata. La prima menzione di Lavacchio risale al 1034. Fortificato a più riprese, diventa nel 1242 uno dei maggiori punti difensivi della zona. La località di Lavacchio è compresa della frazione di Niviano e trova il suo simbolo nella Torre del XIII secolo, ripristinata grazie al Circolo Culturale di Lavacchio. Lavacchio è famosa per murales, dipinti sui muri che caratterizzano il borgo.

    Torre Maina


    Il borgo di Torre Maina (Maranello) nella vallata del torrente Tiepido, è dominato dall’alta torre trecentesca che apparteneva a un organismo fortificato di cui restano avanzi di mura in ciottoli di fiume. La sommità è ora coperta da un tetto a due falde, ma rimangono ancora visibili i resti dei beccatelli dell’apparato a sporgere e le tracce dell’antica merlatura. La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, che ha il titolo di pieve, si eleva isolata sulla collina; risalente al X secolo, si presenta in forme tardo ottocentesche, con interno a tre navate e nell’abside un dipinto con i Santi Pietro e Paolo del modenese Luigi Manzini, attivo nei decenni centrali dell’Ottocento.

    Ospitale di Fanano


    Il nome della località deriva dalla presenza in loco, nel periodo medioevale, di un ospizio benedettino sul quale fu poi edificata la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giacomo.
    L’ospizio venne fondato, insieme al monastero di Fanano, da Sant’Anselmo che dal re longobardo Astolfo aveva ricevuto in dono il territorio di Fanano e di Sestola. Tre anni dopo, nel 752, Anselmo diede vita a un altro monastero a Nonantola. La strada che collegava i due monasteri benedettini, chiamata Via Romea Nonantolana, assunse un’importanza strategica di tutto rilievo, poiché permetteva il collegamento, attraverso il Passo della Calanca, con i ducati longobardi di Spoleto e di Benevento. La strada fu quindi percorsa da milizie, corti reali, viandanti, pellegrini che si recavano a Roma. Al decadere di Nonantola e all’affermarsi delle potenze autonome e rivali di Modena e Bologna venne meno l’unità dei territori nei quali la Via Romea Nonantolana si snodava. Ciò comportò il declino e la frammentazione del percorso, anche se un antico tracciato nei pressi di Fanano venne utilizzato per tutta l’epoca feudale divenendo la “Mutina Pistoria”, strada citata in un trattato siglato nel 1225 tra il Comune di Modena e quello di Pistoia.



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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