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  1. In data 02/08/2016 19:57:31 a pubblicato
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    Legge 104: si rischia il licenziamento.
    L’ultima sentenza della Cassazione


    Introduzione

    Il dipendente che beneficia dei permessi della cosiddetta Legge 104 (“Legge Quadro per l’assistenza,l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”) non può abusarne e usarli solo parzialmente per l’assistenza al familiare. Come è stato stabilito dalla Corte di Cassazione, si tratta di una violazione importante e può portare al licenziamento del lavoratore.

    A chi spettano i permessi

    La Legge 104 è stata pensata per chi presenta una minorazione dal punto di vista fisico, psichico oppure sensoriale, sia stabilizzata che progressiva e causa di difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione. I permessi sono concessi anche ai parenti dei disabili. Possono essere richiesti al datore di lavoro da disabili con contratto di lavoro dipendente, dal coniuge del dipendente, dai genitori del dipendente e dai parenti o affini entro il terzo grado. 

    La sentenza della Cassazione

    I giudici di Piazza Cavour hanno voluto approfondire l’argomento con una sentenza importante. Il caso da analizzare era quello di un lavoratore licenziato perchè nel corso di tre giornate aveva usato i permessi prestando assistenza al parente solamente per quattro ore e tredici minuti (appena il 17,5% del tempo messo a disposizione e pagato).

    Il comportamento del dipendente

    L’uomo è stato licenziato per giusta causa e il suo ricorso non ha funzionato nemmeno in secondo grado. In quel caso, infatti, il giudice aveva messo in luce un disinteresse continuo nei confronti delle esigenze aziendali e dei principi di correttezza del contratto. La Cassazione non ha potuto che confermare questo giudizio



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  2. In data 02/08/2016 18:43:50 a pubblicato
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    Gino Strada ha tutte le carte in regola per sostituire Beatrice Lorenzin. Se sei d’accordo, fai girare!

    Per chi non lo sapesse: Gino Strada, il 13 aprile 2013, fu uno dei dieci possibili candidati alla Presidenza della Repubblica, alle “Quirinarie” del Movimento 5 Stelle. Giunto secondo, alle spalle di Milena Gabanelli, in seguito alla rinuncia della stessa divenne candidato. Poco dopo decise tuttavia di ritirarsi. Egli è chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo, che dal 1994 alla fine del 2013 ha assistito gratuitamente oltre 6 milioni di pazienti in 16 diversi Paesi nel mondo.

    Gino Strada crede fortemente nel suo lavoro edifende sempre gli ultimi. Affermò tempo fa che «La sanità italiana era una delle più efficienti al mondo, ma con gli anni le varie istituzioni l’hanno affondata, creando povertà sociale». Lui, che la sofferenza e la povertà la conosce personalmente, si espresse così: «Dopo tanti anni di lavoro in Paesi in guerra, mai ci saremmo aspettati di intervenire nel nostro Paese. Eppure anche in Italia c’è una guerra, continua, spietata e atroce contro i poveri». Strada è un pacifista italiano, che non si ferma a teorie e leggi ma fa del suo mestiere un punto di confronto con la vita e con la salute degli esseri umani.

    Se divenisse Ministro della Salute, data la sua preparazione nel ramo della medicina, metterebbe la sua esperienza (fondamentale, vista l’odierna situazione della sanità pubblica italiana) a disposizione di tutti gli italiani. E invece no. Il Governo Renzi fa affidamento su una specialista di politica e di business, Beatrice Lorenzin. Che, con il suo diploma di liceo classico e il suo taglio facile, sta facendo affondare un servizio essenziale per i cittadini.Si dia il ministero a gente competente e indipendente, che non stia agli ordini di un fiorentino che si cura nelle cliniche private. Da chi vi fareste curare, se doveste scegliere uno tra Gino Strada e Beatrice Lorenzin? Sono certo di conoscere già adesso la vostra preferenza. Questo è quello che deve avvenire per il Ministero della Salute, perché, in un momento critico per la sanità pubblica italiana, al posto della lady del Governo starebbe meglio anche il primario Ignazio Marino.Beatrice Lorenzin, Matteo Renzi & co. devono ricordare che, come dice Gino: «Se uno di noi, uno qualsiasi, di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza è sempre un atto di violenza e tra i più vigliacchi».



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  3. In data 01/08/2016 19:29:33 a pubblicato
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    LA TRUFFA DEL CANONE RAI: SMASCHERATA LA PARASSITA PD IN DIRETTA TV. ECCO IL GRANE IMBROGLIO AI DANNI DEGLI ITALIANI

    Scontro in diretta tv a DiMartedì su La7 tra Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e Alessia Morani, del Pd, sul canone Rai. La Morani elogia il governo e la rivoluzione sul canone: “Un parlamentare non deve mentire. Non può dire stupidaggini. Dice solo falsità”. La verità, la zittisce Belpietro, è che “il canone lo pagava quelli che avevano la televisione e la Rai doveva rintracciare chi non lo pagava, ora invece quelli che non ce l’hanno o non la guardano devono certificare ogni anno che non ce l’hanno e se non lo fanno correttamente o se ne dimenticano deve pagarlo lo stesso. E’ un imbroglio. Il diritto della prova, è il contrario, lo capisce anche un bambino”.



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  4. In data 01/08/2016 19:12:52 a pubblicato
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    UNA RAI MODERNA E SENZA CANONE: UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA

    #FUORIDALCANONE

    IL CANONE RAI IN BOLLETTA TI DISTURBA? FIRMA PER ABOLIRLO.

    La petizione di Altroconsumo per eliminare definitivamente il canone Rai #FuoridalCanone 
    Unisciti a noi, firma anche tu.

    Lo sai che i primi addebiti arriveranno in bolletta già da luglio? La bolletta deve essere chiara, facilmente comprensibile e non deve includere il canone Rai. Inoltre, le bollette includono già numerosi oneri fiscali, è inaccettabile che venga utilizzata dallo Stato per fare cassa.

    10 euro per 10 mensilità: nel 2016 la prima rata arriverà dopo il 1° di luglio e conterrà anche le rate dei mesi precedenti. Nel 2017 il canone Rai appesantirà le prime 5 bollette bimestrali di ben 20 euro.

    Fermiamo insieme il crescente degrado della Rai, firma anche tu per abolire il canone, per un servizio pubblico televisivo moderno, che risponda alle esigenze dei cittadini e che funzioni.



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  5. In data 06/09/2016 07:37:06 a pubblicato
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    Cgil Cisl Uil firmano il via libera ai licenziamenti


    L'accordo sottoscritto ieri da Cgil Cisl Uil Confindustria è destinato ad avere conseguenze pesanti sulle lavoratrici ed i lavoratori. Sebbene si tratti per ora solo di una proposta inviata al governo i suoi frutti amari saranno molto più veloci. Con un tratto di penna il sindacalismo confederale ha condiviso un sistema predeterminato di gestione degli esuberi in barba alle tantissime dure vertenze in difesa dell'occupazione aperte ed a quelle, purtroppo tante, che si apriranno incentivate da quest'intesa.

    La cancellazione della mobilità e la riduzione complessiva del sistema di protezione rappresentato dagli ammortizzatori ,grazie alla legislazione degli ultimi governi, è parte di un disegno complessivo di progressiva demolizione del sistema sociale italiano che punta a addossare i costi delle ristrutturazioni aziendali a lavoratori e imprese sgravando così le casse dello Stato da ogni onere e responsabilità.

    L'accordo è organico a questo processo e si predispone inoltre ad accogliere le modifiche della legislazione sulle pensioni per l'uscita anticipata, a carico del lavoratore, che sempre Cgil Cisl Uil governo stanno discutendo. Non solo si mette la parola fine ad ogni presunto contenzioso di parte sindacale sulle controriforme del lavoro degli ultimi anni, Cgil Cisl Uil e imprese assumono lo stesso punto di vista sulla presunta oggettività delle ristrutturazioni, sulla gestione degli esuberi, sul trattamento economico da riservare alla cacciata di ogni singolo lavoratore. Con buona pace del conflitto per difendere il patrimonio industriale e produttivo, per rivendicare scelte alternative ai licenziamenti.

    Nel testo quella che viviamo viene definita come una semplice fase di transizione industriale fingendo così ipocritamente di non sapere che l'occupazione e interi settori industriali sono persi per sempre e che i percorsi di ricollocazione e formazione non hanno mai rappresentato una possibilità seria di un nuovo lavoro ma solo un grande business sulle spalle dei licenziati. Non una parola per fermare le delocalizzazioni, la cessione di rami d'impresa e le tante altre furbate padronali costruite per attaccare salari e occupazione.

    Con la cosiddetta “Offerta conciliativa” ,tecnicismo per indicare la proposta economica e formativa per indurre ad accettare il licenziamento e conseguente chiusura tombale del rapporto di lavoro, Cgil Cisl Uil consegnano i lavoratori considerati in esubero nelle mani dell'impresa. In questo modo si autorizzano e si incentivano i padroni a licenziare, infatti non solo potranno beneficiare di una certezza dei costi dell'operazione ma hanno cosi la garanzia di una condivisione sindacale definita centralmente e che non può essere messa in discussione azienda per azienda dalle categorie di Cgil Cisl Uil.

    Siamo davanti ad una ulteriore intesa parziale. che segue quella sulla detassazione del salario aziendale dello scorso luglio, corollario dell'accordo complessivo sul modello contrattuale che pare sempre più vicino. Camusso Barbagallo Furlan in questi ultimi mesi hanno lavorato alacremente in difesa del governo con un occhio di particolare riguardo allo scoglio più difficile per Renzi: il referendum costituzionale.

    In cambio ottengono una nuova legittimazione di Cgil Cisl Uil una concertazione della miseria di cui hanno un bisogno disperato vista la durissima crisi di rappresentanza, di credibilità e di risorse che attraversa il sindacato confederale italiano. Se il Jobs Act ha rappresentato la liberalizzazione dei licenziamenti individuali, quello sottoscritto ieri si incarica di rendere liberi quelli collettivi.



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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