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In data 01/10/2016 08:11:09 a pubblicato
TopGan
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RAI LA PROPOSTA: ”CRIPTARE IL SEGNALE, PAGHI SOLO CHI VUOL VEDERLA”.
Discussione aperta dopo il consiglio dei ministri che ha licenziato, nell’ambito della legge di Stabilità 2016, l’inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica, con tanto di rateizzazionebimestrale e relative sanzioni per gli evasori. Proprio la lotta all’evasione del canone è la chiave con cui il governo ha messo in campo questa discussa riforma, che non ha mancato di sollevarepolemiche politiche ma anche e soprattutto tecniche, vista la separazione fra imposta e fruizione del servizio. Così, mentre la Camera dei deputati esamina il disegno di legge di riforma della Rai, è Pierluigi Sabbatini, dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, a lanciare una proposta nel merito.
PROGRAMMI CRIPTATI – Sabbatini è intervenuto nella discussione con un post, con una premessa chiara: “Il governo vuole far pagare il canone tv con la bolletta dell’elettricità. Ma è una soluzione che separa imposta e fruizione del servizio. Per risolvere il problema dell’evasione basterebbe invece crittare le trasmissioni Rai. E si potrebbero così abolire anche i tetti pubblicitari.” Nel dettaglio si tratterebbe di riconferire “al canone Tv la natura di imposta associata all’effettiva fruizione del servizio”. Come? Utilizzando la tecnologia digitale e rendendo il servizio televisivo “escludibile”.
Dopo un lungo excursus sulla storia del canone per il servizio pubblico televisivo, dal regio decreto del 1938 che lo istituiva ai cambiamenti che hanno riguardato il mezzo televisivo e la sua fruizione nei decenni, Sabbatini porta la sua proposta, ossia “tornare alla filosofia dell’originario regio decreto, riconferendo al canone Tv la natura di imposta associata all’effettiva fruizione del servizio. Peraltro, l’evoluzione tecnologica rende questa soluzione ben più facilmente perseguibile. La Rai trasmette con tecnologia digitale e pertanto il servizio televisivo è ora ‘escludibile’. La soluzione al problema dell’evasione del canone televisivo è dunque a portata di mano: crittare le trasmissioni Rai e fornire la card Rai a coloro che pagano il canone. Questa soluzione obbligherà chi vuole fruire del servizio a pagarlo e, nel contempo, consentirà a chi non se ne vuole servire di evitarne il pagamento”.
TETTI PUBBLICITARI – “Coerente con questa proposta – prosegue il post di Sabbatini – è l’eliminazione dei tetti pubblicitari per l’emittente pubblico, giacché non sarebbe più opportuno imporre uno specifico modello di finanziamento. Tutto ciò porterebbe alla fine del servizio pubblico? Non necessariamente. La Rai non è assoggettata agli stessi criteri di profittabilità di un’impresa privata e dispone ancora di asset importanti che non sono nella disponibilità delle altre emittenti. E comunque stona parlare di servizio pubblico quando si propone un criterio di pagamento del canone che rende palese l’irrilevanza della sua fruizione”.
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In data 26/09/2016 17:47:27 a pubblicato
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Legge 564/96:permette ai sindacalisti di andare in pensione con un solo mese di contributi.E noi paghiamo!VIDEO
Lo sai che esiste una legge che permette ai sindacalisti di andare in pensione con un solo mese di contributi?Molti ne approfittano mentre noi paghiamo!
Ebbene si, è la legge 564, scritta nel 1996 da Tiziano Treu nuovo commissario Inps durante il governo Prodi. Essa p. In verità si tratta di una legge fatta talmente male (forse volutamente), tanto da indurre i sindacalisti ad adottare un trucchetto.Il trucchetto è semplice: con questa legge, il calcolo della pensione dei sindacalisti si basa soltanto sull’ultimo mese di stipendio percepito. In questo modo per un sindacalista è sufficiente lavorare anche solo un mese, magari percependo uno stipendio alto, per poi avere accesso per il resto della vita ad una pensione calcolata in base a quell’unico stipendio, come se fosse stato percepito per tutta la vita lavorativa. Tutto ciò pesa sulle spalle dell’ INPS e quindi dei cittadini,dato che il denaro erogato è molto maggiore di quello che viene versato a vita al sindacalista. Una legge fatta “con i piedi” dunque.Ad informare i cittadini riguardo l’esistenza della legge 564 e i privilegi che essa nasconde è stata la trasmissione televisiva Le iene show tramite un servizio di Nadia Toffa. A far “muovere” LE IENE è bastata una segnalazione anonima su un’ex professoressa, che oltre alla pensione per la cattedra, ne riceve anche una da sindacalista Snals. Il fatto che desta maggior sospetto è che nessuno dei lavoratori della sede del sindacato Snals dichiara di aver mai visto la presunta collega. Allora come mai questa signora percepisce una pensione per un incarico mai svolto o svolto per qualche giorno? Il resto lasciamo spiegarlo a Nadia Toffa nel servizio sopra descritto.
E poi si dice che non ci sono FONDI per chi ha gia maturati 41 anni di contributi e quindi non se ne parla nemmeno.....
Diteci la vostra nei commenti.
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In data 26/09/2016 08:19:38 a pubblicato
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LA RIVOLTA FISCALE IN ITALIA PARTE DA TRIESTE
I cittadini di Trieste hanno deciso di non pagare più tasse allo Stato
TRIESTE: I cittadini infuriati si sono uniti ed hanno deciso di sospendere «i pagamenti di tutte le imposizioni fiscali dirette ed indirette dello Stato italiano, dei suoi organi, delle sue amministrazioni pubbliche e dei suoi concessionari di pubblici servizi».
Essi sono i sostenitori di "Territorio Libero di Trieste" ed hanno insieme inoltrato alla Prefettura uno scritto, dove comunicano la loro: “dichiarazione di obiezione fiscale motivata”I cittadini triestini sostengono inoltre la mancanza di sovranità dello Stato italiano, in quanto "finzione politico – giuridica", che quindi non riconoscono più come legittima.
I cittadini a questo punto richiedono attività sospensive e di informazione, nonché la nomina di un “giudice neutrale” per la composizione di future controversie in materia di imposizioni fiscali.
I cittadini del "Territorio Libero di Trieste", dunque sono determinati ad andare fino infondo con la loro lotta pacifica ad uno Stato che non riconoscono più come tale, e quindi hanno deciso di rifiutarsi di pagare le tasse tutti assieme.
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In data 21/09/2016 19:53:53 a pubblicato
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http://urbanpost.it/pensioni-2016-news-oggi-pensione-precoci-41-anni-10-mesi-ipotesi-sempre-piu-vicina/
Pensione precoci a 41 anni e 10 mesi, ipotesi sempre più vicina
Prende corpo l’ipotesi dell’uscita anticipata dei lavoratori precoci con 41 anni e 10 mesi di contributi come compromesso tra la richiesta dei lavoratori precoci che chiedono la Quota 41 e la proposta governativa dei bonus contributivi agli under 16Il ministero del Lavoro ha comunicato che: “Per completare gli gli approfondimenti sulle materie al centro del confronto in atto”, l’incontro tra Governo e sindacati sulle pensioni è stato rinviato al pomeriggio del 27 settembre. Il vertice sarà definitivo e si proverà a definire l’accordo sui provvedimenti in tema di pensioni da inserire nella legge di Stabilità 2017. Saranno presenti, per il Governo il ministro Giuliano Poletti e il sottosegretario Tommaso Nannicini e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Anna Maria Furlan, Carmelo Barbagallo.
Mentre c’è già una sostanziale convergenza su l’Anticipo pensionistico, sull’ampliamento dei beneficiari della quattordicesima e della no tax area per i pensionati e sulla cancellazione delle ricongiunzioni onerose, restano aperte le questioni del pensionamento anticipato per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni usuranti.
La categoria dei lavoratori precoci che si sta battendo per andare in pensione con la quota 41 proposta da Cesare Damiano non ha accolto con favore la proposta del Governo di un bonus contributivo da riconoscere a chi ha cominciato a lavorare prima dei 16 anni, perché a loro avviso sarebbero pochi i lavoratori beneficiari del provvedimento. Il compromesso tra la richiesta dei precoci e la proposta governativa potrebbe essere quello di alzare l’asticella a Quota 41 e 10 mesi,che permetterebbe l’uscita anticipata dal 2017 con 41 e 10 mesi di contributi piuttosto che con 42 e 10 mesi come previsto dalla Fornero.
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In data 18/09/2016 11:34:46 a pubblicato
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AUMENTI DI 2200EURO IN BUSTA PAGA PER I NOSTRI CARI PARLAMENTARI!
CON 15MILIONI DI ITALIANI POVERI, NEL SILENZIO DEI MEDIA, AUMENTI PER I DIPENDENTI DI CAMERA E SENATO: FINO A 2200 EURO IN PIÙAumenti in vista per i dipendenti di Camera e Senato: fino a 2.200 euro in più
C’è la crisi e ai dipendenti di Camera e Senato alzano gli stipendi: aumenti in arrivo da 2.200 euro per i più alti in grado a 160 euro per gli ultimi gradini della scala parlamentare. Lo dispone la bozza preparata dalla maggioranza alla Camera che vuole riportare l’ammontare dell’indennità di funzione ai valori del 31 dicembre 2012, pari a più del doppio dei valori attuali.
Come riporta Il Tempo, aumenti previsti anche per i capo-servizio (circa 1.200 euro), nonostante gli stipendi negli anni siano rimasti comunque elevati (oltre 150mila euro l’anno per un documentarista con più di 20 anni di servizio). Costo ipotizzato? Un milione e mezzo di euro in più all’anno per le casse di Montecitorio e Palazzo Madama.
Nero su bianco sarebbero pronti dei maxi-aumenti che andrebbero, dai 2200 euro per il più alto in grado dell’amministrazione, come il segretario generale, fino a 160 euro per i dipendenti più “poveri”. Le virgolette sono d’obbligo, infatti, le indennità sono sempre rimaste elevate. Basti pensare ai 150mila euro l’anno versati per un documentarista con più di 20 anni di servizio. La bozza comunque protrebbe far tornare gli stipendi ai valori del 31 dicembre 2012, pari a più del doppio dei valori attuali.
I nuovi stipendi, se la bozza verrà presentata e approvata, peserebbero sui conti parlamentari per quasi un milione e mezzo di euro l’anno. Gli importi precisi sono ancora da calcolare, anche se, come riportato anche da Leggo, nel documento redatto dalla maggioranza, si tende a livellarlo al valore più basso, quello stabilito dal Senato. I sindacati hanno però già avanzato una loro soluzione: fare una media tra Senato e Camera.
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.