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  1. In data 11/11/2017 20:17:38 a pubblicato
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    Un commento ad una Ricetta dal nome:


    Tiramisù al pistacchio
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  2. In data 10/11/2017 14:00:02 a pubblicato
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    Condomini: le nuove regole per difendersi

    vai nella pagina per vedere il pdf


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  3. In data 09/11/2017 22:49:13 a pubblicato
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    Clima impazzito? ”No,è guerra climatica ”. Parla il generale Fabio Mini


    Mai come ora  ci rendiamo conto che il clima è impazzito.Ecco il motivo spiegato dal Generale Mini:”E’ guerra climatica,clima modificato con agenti chimici”.



    Riportiamo qualche passo significativo della testimonianza di questa persona, il cui ultimo incarico militare è stato il Comando delle forze NATO in Kossovo, e quindi non è stato un generale di “cartone”, come si dice in gergo di coloro che non  hanno mai ricoperto ruoli di Comando, e sicuramente conosce l’argomento di cui tratta e  anche solo per questo, dovrebbe essere ascoltato.

    “La guerra ambientale non è più solo una ipotesi: è già in atto. Ma guai a dirlo, si passa per pazzi.”

    “Negare l’informazione è già un atto di guerra. Non c’è solo la disinformazione ma c’è una pratica militare che si chiama ‘denial of service’ ovvero si stabilisce che è necessario non solo negare la realtà o l’evidenza, ma negare l’informazione. E questo è già un vero e proprio atto di guerra. Determinate persone o paesi non devono venire a conoscenza delle informazioni e questo può causare catastrofi di proporzioni bibliche, come il devastante tsunami dell’Indonesia. L’informazione sul suo arrivo era disponibile, ma interruzioni nella trasmissione, a causa di anelli mal funzionanti o volutamente non funzionanti, ne ha impedito la comunicazione.”

    “La maggior parte delle persone ritiene inconcepibili certi scenari, in quanto non è al corrente delle progettazioni in materia di tecnologie militari e quindi delle conseguenti implicazioni.”

    Il Generale racconta che nel lontano 1946, lo scienziato neozelandese Thomas Leech, lavorò in Australia per conto dell’Università dell’Auckland, con fondi americani e inglesi, per provocare piccoli tsunami. Il “Progetto Seal” ebbe successo, spaventò lo scienziato che interruppe gli esperimenti, e che poi sicuramente sono stati ripresi e perfezionati.
    “I militari hanno già la capacità di condizionare l’ambiente: tornado, uragani, terremoti e tsunami alterati o addirittura provocati dall’uomo sono una possibilità concreta.”
    “Nell’ambito militare non esiste una moralità che possa impedire di oltrepassare un certo punto. Basti pensare allo sviluppo e le applicazioni degli ordigni atomici. Non esiste vincolo morale, ciò che si può fare si fa.”

    Non è solo un problema di mancanza di moralità, ma secondo il Generale si va anche oltre: “La voglia di conseguire un vantaggio spinge ad usare le tecnologie senza fare test a sufficienza. Una possibilità viene messa in atto per verificarne il funzionamento, sperimentandone direttamente sul campo gli effetti.”

    Con l’articolo su Limes, il Generale aveva già divulgato il progetto dell’Aereonautica Militare Statunitense del 1995. In “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025” si delineavano i piani non “di possedere il clima”, ma di controllare il meteo, lo spazio atmosferico e condurre operazioni belliche in sicurezza, dice sempre il Generale. “Per esempio, irrorando le nubi con ioduro di argento, altre sostanze chimiche o polimeri, per dissolverle o spostarle. Oggi siamo piuttosto vicini al traguardo del 2025.”



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  4. In data 03/11/2017 07:42:12 a pubblicato
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    Cina, partiti i test del tram elettrico senza rotaie che segue la vernice sull’asfalto- VIDEO

    Presentato lo scorso giugno, il mezzo denominato ART (Autonomous Rail Rapid Transit) ha cominciato in questi giorni le prove su strada a Zhuzhou, nella provincia di Hunan. Motore a batteria con autonomia per 25 km, capienza di oltre 300 passeggeri e una particolarità: viaggia su ruote comuni seguendo un binario "virtuale". Così si risparmia sugli investimenti per le infrastrutture


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  5. In data 03/11/2017 07:33:08 a pubblicato
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    Gobee.bike approda a Torino, la novità è l’assenza di stazioni: come funziona

    Un passo avanti rispetto ai tradizionali sistemi di bike sharing

    Dopo una fase pilota a Hong Kong e il successo dei lanci in Francia (Parigi e Lille) e in Belgio (Bruxelles), da giovedì 2 novembre il servizio di mobilità sostenibile di Gobee.bike sarà disponibile anche per gli abitanti di Torino. Gobee.bike è un operatore di bike sharing a flusso libero, le cui biciclette non necessitano di stazioni di deposito e possono essere utilizzate attraverso un’applicazione per smartphone, sia Android (ie. Samsung, LG etc.) che iOS (iPhone).   

    Il servizio di Gobee.bike sarà inizialmente disponibile a Torino con alcune centinaia di biciclette, e verrà gradualmente ampliato nelle settimane successive. Co-fondata e diretta da Raphael Cohen, un imprenditore francese residente a Hong Kong, Gobee.bike ha trasformato un’idea semplice (usare la bicicletta nelle aree urbane) in un servizio in grado di superare gli ostacoli come la necessità di apposite stazioni per il prelievo e la riconsegna, che finora disincentivavano l’utilizzo delle biciclette da parte dei cittadini come sistema di trasporto urbano.  

    Le Gobee.bike miglioreranno ulteriormente la rete di trasporti sostenibili torinese grazie al sistema a flusso libero (o “free floating”), basato su una tecnologia rivoluzionaria per la condivisione, con il quale le biciclette possono essere utilizzate in modo molto più flessibile. Un’intuitiva applicazione che sfrutta la tecnologia GPS per la geo-localizzazione delle biciclette assicura infatti un’esperienza di utilizzo notevolmente migliore e più intuitiva rispetto ai tradizionali sistemi di bike sharing.

    Come funziona Gobee.bike?

    Le biciclette verdi di Gobee.bike sono facilmente riconoscibili. Un’intuitiva applicazione per smartphone consente agli utenti di individuare una bicicletta, sbloccarla usando il codice QR univoco presente su ogni mezzo e utilizzarla per raggiungere la destinazione desiderata. Svincolando il servizio dall’utilizzo di specifiche stazioni di deposito, Gobee.bike non solo assicura agli utenti una maggiore libertà, ma riduce anche significativamente gli investimenti legati all’installazione e manutenzione dei punti di prelievo/riconsegna, che per la città possono ammontare a diversi milioni di euro all’anno.

    Dopo l’utilizzo, le biciclette possono essere lasciate in qualsiasi luogo pubblico adibito a parcheggio biciclette e bloccate manualmente. Dotate di sensori e di un sistema di allarme integrato, che permette a Gobee.bike di rilevare eventuali usi impropri o l’abbandono in luoghi non adeguati, le bici verdi possono essere sbloccate e utilizzate solo dagli utenti registrati.

    Attualmente il costo del servizio è di 50 centesimi per 30 minuti. Gli utenti che creano il loro account nelle settimane successive al lancio potranno beneficiare di un deposito cauzionale promozionale, fissato per il periodo iniziale a 15 euro. Non sono necessari contanti per usufruire del servizio. I pagamenti avvengono tramite carte di credito e i principali metodi di pagamento elettronico. Il punto di forza di Gobee.bike sta nella stretta integrazione tra tecnologia e produzione:
    •    L’algoritmo è in grado di gestire la flotta di biciclette in modo facile e veloce, in base agli spostamenti delle persone in città. 
    •    Gobee.bike produce biciclette che soddisfano gli standard europei di sicurezza, dotate di un sistema integrato di illuminazione e blocco GPS intelligente alimentato a energia solare, oltre che di un sistema di allarme per la prevenzione dei furti.



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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