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  1. In data 27/01/2018 08:02:03 a pubblicato
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    Pensioni anticipate ultime notizie oggi 26 gennaio 2018: Parla Di Maio su quota 41 e quota 100

    Continua ad accendersi il dibattito elettorale per quanto riguarda le pensioni anticipate 2018, ecco le ultime notizie di oggi 26 gennaio con le parole di Di Maioche rassicura tutti sui fondi per poter adottare quota 41 e quota 100 e superare la legge Fornero. Intanto il presidente dell'INPS Tito Boeri non si risparmia e parla dei toni della campagna elettorale e delle promesse fatte ai cittadini definite dal direttore " da marinaio".

    Il leader del Movimento 5 Stelle ha spiegato attraverso i punti del suo programma cosa farà per la previdenza una volta arrivato al Governo.
    Stando a quanto riporta il programma, i lavoratori avranno la possibilità di decidere il livello di contribuzione e a che età anagrafica uscire dal mondo del lavoro (entro certi limiti). Nel programma si vuole estendere le tutele ai lavoratori gravosi e a quelli considerati #precoci (grazie alla quota 41) e che sarà possibile anticipare la pensione per tutti. Di Maio vuole superare la legge Fornerointroducendo la famosa quota 100 (ad esempio in pensione a 60 anni di età e 40 di contributi). Stando a quanto scritto sul programma i fondi per fare ciò sono reperibili ed inoltre si penserà anche ad una staffetta generazionale per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani.



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  2. In data 22/01/2018 18:22:17 a pubblicato
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    Sabrina Ferilli massacra Renzi e il PD


    Floris rimane in silenzio - GUARDA E CONDIVIDI



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  3. In data 21/01/2018 08:53:40 a pubblicato
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    I vitalizi dei parlamentari ormai sono insostenibili”. Panico tra i politici. Il siluro dell’Inps fa tremare la casta

    Per gli ex parlamentari sono in pagamento 2.600 vitalizi per una spesa di 193 milioni nel 2016, circa 150 milioni superiore rispetto ai contributi versati.

    Lo dice il presidente dell’Inps, Tito Boeri in una audizione alla Camera sui vitalizi. “Applicando – dice – le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni, con un risparmio, dunque, di circa 76 milioni di euro l’anno (760 milioni nei prossimi 10 anni)”. Boeri nell’audizione sottolinea come la spesa negli ultimi 40 anni sia stata “sempre più alta dei contributi. Normalmente un sistema a ripartizione (in cui i contributi pagano le pensioni in essere) – precisa – alimenta inizialmente forti surplus perchè ci sono molti più contribuenti che percettori di rendite vitalizie. Nel caso di deputati e senatori, invece, il disavanzo è stato cospicuo fin dal 1978, quando ancora i percettori di vitalizi erano poco più di 500, prova evidente di un sistema insostenibile”.

    “Essendo il numero dei contribuenti fisso – dice – questi andamenti erano più che prevedibili. Eppure si è ritenuto per molte legislature di non intervenire. Addirittura si sono resi questi trattamenti ancora più generosi, come testimoniato da una crescita, per lunghi periodi, più accentuata della spesa che del numero di percettori. I correttivi apportati più di recente alla normativa, pur avendo arrestato quella che sembrava una inarrestabile crescita della spesa – continua – non sono in grado di evitare forti disavanzi anche nei prossimi 10 anni”. “Con le regole attuali – sottolinea Boeri – la spesa per vitalizi è destinata ad eccedere anche nel prossimo decennio di circa 150 milioni l’anno i contributi versati da deputati e senatori. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori italiani all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni. Vi sono 117 ex-deputati e senatori con lunghe carriere contributive per i quali il ricalcolo potrebbe comportare un incremento del vitalizio. I risparmi derivanti dal ricalcolo contributivo salirebbero a circa 79 milioni se la correzione alla luce del ricalcolo contributivo avvenisse solo al ribasso, tenendo conto del fatto che per la stragrande maggioranza degli ex- parlamentari ha ricevuto un trattamento di favore rispetto agli altri contribuenti”. “Supponendo poi che il rapporto fra vitalizi in essere e vitalizi ricalcolati sia lo stesso per i consiglieri regionali, il risparmio complessivo in caso di ricalcolo per l’insieme delle cariche elettive – avverte il presidente Inps – salirebbe a 148 milioni di euro circa per il solo 2016 (e circa un miliardo e 457 milioni sui primi 10 anni presi in considerazione dalle nostre simulazioni). Si tratta, dunque, di misure non solo simboliche, ma in grado di contribuire in modo significativo alla riduzione della spesa pubblica o al finanziamento di programmi sociali”.

    Altro che pochi soldi che non risolvono il problema come dicono, e se a tutto questo aggiungiamo anche tutte le reversibilità e tutto il mondo esistente dei super favoriti ci sarebbero e come i soldi per sanare l'Italia e tutte le questioni sociali.



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  4. In data 18/01/2018 17:54:29 a pubblicato
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    La più grande vittoria dei sindacati: la pensione d’oro non si tocca


    Non solo l’ormai celeberrima questione del taglio dei vitalizi sulla quale la montagna, alias Camera e Senato, ha partorito un topolino. Ce n’è anche un’altra, stavolta relativa alle pensioni dei dipendenti di partiti politici, organizzazioni sindacali e associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione, sulla quale qualcuno in questa legislatura avrebbe voluto rimettere pesantemente mano. Questo qualcuno risponde al nome di Walter Rizzetto, deputato ex M5S oggi in Fratelli d’Italia (FdI), che il 24 ottobre 2014 ha depositato alla Camera una proposta per abrogare la legge Mosca. Ovverosia la norma, approvata l’11 gennaio 1974, che ha concesso il riconoscimento di un regime contributivo agevolato a persone che hanno prestato attività lavorativa alle dipendenze di partiti, sindacati, istituti di patronato e associazioni del mondo cooperativo. E che, per Rizzetto, “è l’emblema delle storture del sistema-Italia” visto che “ha rappresentato un palese caso di conflitto di interessi” perché “è stata proposta dall’onorevole Giovanni Mosca, sindacalista della Cgil, per favorire partiti e sindacati”.

    Doppia mandata – Che fine ha fatto la pdl? Qui viene il bello: in tre anni e passa è infatti rimasta saldamente chiusa a chiave nei cassetti della commissione Lavoro di Montecitorio, della quale Rizzetto è vicepresidente. A nulla sono serviti i successivi tentativi dell’interessato di riportarla all’attenzione del dibattito parlamentare. “Anche con l’ultima legge di bilancio ho presentato un emendamento per l’abolizione definitiva della legge Mosca”, ricorda a questo proposito il deputato, ma “ancora una volta è stato respinto da una certa parte politica che teme delle ripercussioni nei confronti dei beneficiari. Queste stesse persone, a questo punto, devono prendersi le loro responsabilità e andare a dire agli esodati, esuberati, licenziati e giovani che non avranno mai una pensione congrua, perché vengono invece pagate pensioni a dei ‘miracolati’ che non hanno versato contributi”. Nel tempo prorogata, ricorda ancora l’esponente del partito di Giorgia Meloni, da sempre in lotta contro pensioni d’oro e simili, “fino al marzo del 1980, la legge ha consentito a 35.564 persone di beneficiare di pensioni agevolate e di godere del riscatto a basso costo degli anni trascorsi nel partito politico o nel sindacato, prevedendo, irragionevolmente, quale requisito sufficiente per l’attribuzione dei contributi, la mera dichiarazione del rappresentante del partito o del sindacato per attestare l’avvenuta prestazione lavorativa”.

    Piatto ricco – Circostanza che ha determinato una moltitudine di procedimenti giudiziari, come quello contro 111 lavoratori fittizi di Pci, Dc, Cisl e Lega Coop, accusati di aver usufruito della pensione garantita dalla legge Mosca senza aver mai prestato attività lavorativa. Proprio così. Nonché un salasso per le casse dell’Inps, il nostro istituto di previdenza, mica da ridere: 25mila miliardi di vecchie lire, cioè 12 miliardi e mezzo di euro. “Addirittura – conclude Rizzetto – sembra che anche l’ex presidente Napolitano usufruisca dell’assegno previdenziale previsto dalla legge Mosca. In merito ho presentato un’interrogazione (al ministro Poletti, ndr), ma siamo arrivati alla fine della legislatura e nessuna risposta è arrivata dal Governo, né l’interessato ha mai smentito di percepire questo beneficio”.



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  5. In data 18/01/2018 17:42:03 a pubblicato
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    Giù passeggero senza biglietto, condannato capotreno

    Da Tribunale Belluno, Zaia 'è una vicenda incomprensibile'

    E' polemica in Veneto dopo la condanna a 20 giorni inflitta dal Tribunale di Belluno ad un capotreno per tentata violenza privata. L'uomo aveva fatto scendere dal convoglio nel 2014 alla stazione di Santa Giustina un nigeriano, all'epoca residente nel padovano ma ora lontano dall'Italia perché espulso, ritenendo che non avesse obliterato il biglietto.
    "Piena e totale solidarietà al capotreno coinvolto in una vicenda incomprensibile per la gente comune, e a tutti i lavoratori delle Ferrovie dello Stato" viene espressa dal governatore Luca Zaia.



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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